Foto © C. Heidler
Viste le incredibili emozioni che si vivono tra le gole rocciose e gli spettacolari scenari dell’Ennedi, la maggior parte dei viaggiatori pensano, a torto, che le sorprese e l’apoteosi dell’avventura nel deserto ciadiano, si esauriscano lì.
Ci si ricrede immediatamente, quando, dopo aver attraversato per un tempo interminabile una monotona piana desertica, appaiono loro, i laghi Ounianga, un colpo d’occhio di colori brillanti dalle molteplici gamme, in mezzo al bianco accecante della sabbia.
Se c’è qualcosa di miracoloso nel Sahara sono proprio questi 18 laghi di acqua fossile, di tutte le dimensioni e di tutti i colori, nel cuore di una delle regioni più desolate e aride di tutto il deserto. Dal blu cobalto, al verde acido, dall’azzurro cristallino a sfumature gialle, bianche e perfino rosa, i laghi di Ounianga Kebir e Ounianga Serir, potrebbero apparire come un miraggio colorato, rafforzato dal verde smeraldo delle palme che orlano gli specchi d’acqua e dal bianco accecante delle saline in prossimità (ancora oggi attive e dalle quali dipende la sopravvivenza degli ultimi abitanti che si sono adattati a vivere in condizioni estreme). Si tratta infatti di una zona ad alta concentrazione salina, dalla cui variazione dipende anche la variazione cromatica dell’acqua.
La maggior parte sono conseguentemente laghi salati, o estremamente salati, per via della copiosa evaporazione dell’acqua e la quasi totale assenza di piogge, pur rimanendo stabili nella loro profondità e dimensione, grazie alla falda sotterranea. Ancor più miracolosi sono quei pochi laghi del complesso che mantengono le proprie acque dolci, grazie alle piante acquatiche che ne impediscono l’evaporazione e che preservano quindi un particolare microclima che accoglie una flora e una fauna ittica, risalenti a milioni di anni.
Un vero museo/laboratorio a cielo aperto per gli esperti in biologia e geologia, ma anche un vero paradiso per i comuni mortali che possono rinfrescarsi nelle loro acque, rigenerarsi con una nuotata tonificante e scaldarsi subito dopo ai raggi del sole, tra i palmeti che fanno da cornice a questo spettacolo della natura. Veramente degli scenari idilliaci.