Foto © I. Fornasiero
Capo Verde è storia, tradizioni, paesaggi vulcanici surreali e vallate sorprendentemente vive e fertili, culla affascinante della cultura creola, ma anche paradiso naturalistico dall’affascinante desolazione, spiagge desertiche e incontaminate, acque cristalline sperdute in mezzo all’Atlantico, ancora lontane dal turismo di massa, nonostante gli investimenti internazionali abbiano cominciato a svilupparne la ricezione.
Ognuna con le proprie caratteristiche e la propria bellezza naturalistica, tra il mosaico di isole di Barlavento (sopravento) e quelledi Sotavento (sottovento), c’è solo l’imbarazzo della scelta per i soggiorni balneari.
Dalle baie ventose, paradiso degli sport acquatici, come Sao Pedro nell’isola Sao Vicente, alle splendide spiagge di pescatori di Santiago, dal surreale anello di sabbia nerissima che incastona l’isola vulcanica di Fogo, alle distese bianchissime delle isole di Sal edi Boa Vista, piccole succursali del Sahara in mezzo all’Oceano, dalla sperduta isola Brava, alla sconosciuta Maio, a Capo Verde il campionario è vastissimo e ce ne è per tutti i gusti.
L’Isola di Sal è una delle più aride e desertiche, una distesa pressoché pianeggiante costantemente battuta dal vento, in cui si aprono spiagge paradisiache dall’acqua cristallina e dalla sabbia fine e bianca. Paradiso del windsurf e del kite, migliaia di sportivi si danno appuntamento ogni anno tra le acque turchesi e le spiagge selvagge di Punta Preta, o per qualche giorno di relax sulle spiagge attrezzate dei resort, arricchito da piccole escursioni alle piscine naturali di Buracona e Regona, o da un po’ di vita sociale tra i locali, gli ombrelloni e i ristoranti di Santa Maria, la cittadina più frequentata dell’isola.
Méta indiscussa per le sue attrazioni balneari, Sal è affascinante anche per la sua storia. A testimonianza della colonizzazione rimangono le antiche miniere di sale, che spinsero i portoghesi nel XVI secolo a istallarsi su quest’isola desolata dalla straziante bellezza. Oggi le miniere sono praticamente abbandonate ma il paesaggio circostante continua ad attirare migliaia di visitatori, praticamente unica entrata economica di cui vive l’isola. Nelle saline di Pedra de Lume il tempo sembra essersi fermato. Formatesi migliaia di anni fa dopo un’eruzione vulcanica che si ripiegò su se stessa, sprofondando in depressione, le saline si trovano in un cratere a 40 metri sotto il livello del mare, da cui le acque sotterranee filtrano e riaffiorano in superficie cariche di sale e creando bacini naturali. Servite in origine da una ferrovia e numerose infrastrutture, vennero successivamente vendute alla Francia nel 1919. Dopo l’Indipendenza furono definitivamente abbandonate, o sfruttate per un consumo locale. Se le spiagge rimangono l’attrazione principale dell’isola, una visita alle saline è d’obbligo, dal momento che rappresentano un pezzo di storia di Sal, luogo surreale attorno al quale si svilupparono le origini e l’identità stessa dell’isola.
Santiago, isola principale dell’arcipelago, accoglie la capitale settecentesca Praia. E’ a Santiago che tutto cominciò nel 1460, con l’arrivo dei primi esploratori portoghesi che la trasformarono presto nel principale snodo commerciale di schiavi e mercanzie di tutti i tipi, tra l’Africa, l’Europa e le Americhe. La cittadina coloniale di Cidade Velha (antica Ribeira Grande), Patrimonio Unesco, fu il primo insediamento e racchiude tra i suoi edifici e monumenti, la storia più antica di tutta Capo Verde. Isola vulcanica con importanti rilievi, è in gran parte arida e desertica, ma addolcita da vallate fertili e verdi al centro e sul versante orientale.
Interessante la sua storia coloniale, ma anche quella della leggendaria comunità di Rabelados a Espinhu Brancu, popolazione scismatica che rifiutò il censimento portoghese e i dogmi, imposti nel 1942, sul rispetto delle regole dottrinali della Chiesa di Roma, mantenendo i propri riti e una liturgia basata su testi biblici più antichi, facendo riferimento ai propri capi spirituali che hanno ancora oggi diritto al matrimonio.
Tramite questa popolazione e un’attitudine tradizionalista più marcata rispetto alle altre isole, Santiago difende ancora oggi la sua africanità, a dispetto delle discendenze europee coloniali. L’essenza delle origini africane, si percepisce particolarmente nel movimentato e caotico mercato di Assomada, nel centro dell’isola, tappa obbligata per chiunque voglia recarsi a Tarrafal ea Baia San Francisco, paradisi costieri del relax balneare, puntellate di piroghe di pescatori. Perché Santiago è anche destinazione di splendide spiagge bianche, orlate di palme e abitate da tartarughe e macachi.
Un’istituzione per finire in bellezza un soggiorno a Capo Verde è l’isola di Boa Vista, gioiello marino indiscusso dell’arcipelago. Basterà allontanarsi di pochi metri dai villaggi turistici e le zone attrezzate, per scoprire distese incontaminate e paradisiache di spiagge deserte e desertiche. Una vera e propria succursale del Sahara in pieno Oceano Atlantico. Dalle frequentate spiagge di Praia de Ante e di Sal Rei, centro abitato principale, dal sapore coloniale negli antichi edifici, basterà percorrere qualche chilometro per incontrare piccole chiesette rurali, su scenari desertici e polverosi che contrastano con l’azzurro di un mare incontaminato e le rocce vulcaniche che affiorano irregolari sul litorale.
Spiagge bellissime, come Praia Santa Monica, Praia das Gatas, Praia Verandinha, dalla luce argentea all’alba, infuocata al tramonto e caraibica di giorno. O ancora, Praia de Chave, l’irrinunciabile con il suo cordone di dune, e il deserto de Viana, appendici del Sahara, dependance desertiche che hanno deciso di farsi trasportare dal vento e depositarsi su quest’isola paradisiaca. Balene megattere, delfini e tartarughe che popolano delle oasi di pace, sperdute in mezzo all’Oceano, dove solo qualche albergo, il faro Morro Negro, o il relitto di una nave portoghese naufragata negli anni 60, svelano che l’isola è già stata scoperta.