Foto © C. Umili
Ponte tra la Penisola Arabica, il Mediterraneo e il Continente Africano, la regione del Sinai, appendice peninsulare di forma triangolare che racchiude un intero mondo a sé, si incunea nelle acque del Mar Rosso, creando il Golfo di Suez e il Golfo di Aqaba e affacciandosi a nord sulle acque mediterranee. Tre mondi geografici e culturali che si incontrano nel “Pianeta Sinai”.
Dominata dalle alture del Gebel Musa (Monte Sinai) e del Gebel Caterina (il più alto di tutto il paese), è una terra desertica dall’incredibile fascino, ma anche ricca di insospettabile biodiversità, che si apre in paradisi acquatici dai fondali corallini più belli del mondo, chiamati i “Giardini di Allah”.La sua posizione geografica e morfologica non è che il preludio a una ricchezza culturale e ambientale altrettanto eccezionale, che attraversa queste terre bibliche millenarie.
Patria che accolse il grande Esodo degli Ebrei, che videro la consegna delle Tavole della Legge a Mosè sul Monte Sinai, paese che custodisce monasteri millenari, meta leggendaria di pellegrinaggi, le sue terre aride e montagnose celano piccole oasi miracolose dove trovano tutt’oggi sostentamento le tribù nomadi di beduini.
L’area montagnosa di Santa Caterina, accoglie una morfologia e un paesaggio naturalistico unico al mondo, fatto di scenari rocciosi desertici, attraversati da antichi wadi, che si aprono in vallate verdeggianti, o in stretti canyon che spaccano la roccia. Se il paesaggio d’insieme è arido e lunare, esso nasconde in realtà una ricchezza unica al mondo, di piante ed essenze endemiche che non si trovano da nessun’altra parte del pianeta.
Dal villaggio di Santa Caterina, in varie direzioni, partono i trekking più affascinanti, alla scoperta di questi paesaggi incantati e surreali e verso il luogo più sacro non solo al Cristianesimo, ma a tutte e tre le religioni monoteiste, il Monastero di Santa Caterina. Fu qui che Mosè vide il rovo in fiamme bruciare senza consumarsi, fu qui che Dio gli apparve con le Tavole dei Comandamenti e fu da qui che Mosè parlò al popolo.
Il Monastero di epoca bizantina, venne edificato sotto Giustiniano e conserva intatte le mura originarie a custodire uno dei luogo più mistici e spirituali della terra, ricco di tesori, oggi protetti dall’Unesco. Luoghi simbolici carichi di reminiscenze bibliche, che attraversano le sommità della Collina di Aronne con i due mausolei bianchi dedicati al profeta, contemplano paesaggi pietrosi dalle bizzarre conformazioni, si insinuano tra le scenografiche vette del Gebel Abbas Pasha con le vestigia del palazzo del Pascià, scorgono le acque del laghetto di montagna di Galt el-Azraq e i profili frastagliati del Ras Safsafa o del Gebel Megafa, salgono sulle vertiginose cime del Gebel Caterina e infine arrivano al Gebel Musa, ai piedi del quale si trova il Monastero, eretto nel VI secolo e dedicato nell’XI secolo alla Santa Martire d’Alessandria, Caterina.
La storia e la sacralità di questo luogo impregna tutta la regione e a lui è legata anche l’origine della popolazione beduina locale, i Gebeleiah, originari della Valacchia, che vennero deportati qui per la costruzione del complesso e ivi rimanendo, diedero origine alle successive generazioni, convertitesi successivamente all’Islam. Popolo affascinante e misterioso, oggi ha in gran parte abbandonato le origini nomadi, pur mantenendo la necessità della transumanza. Caratteristico è l’artigianato e il burqa femminile riccamente decorato. Parte della loro economia basata sull’allevamento di dromedari e caprini, comprende la coltivazione delle numerose oasi, dove crescono essenze aromatiche, frutteti e palme da dattero, veri e propri giardini botanici all’interno dei quali si preservano le antiche proprietà terapeutiche delle piante endemiche.
Ma il Sinai è anche fatto di parchi naturali marini, aree protette che si affacciano sulle barriere coralline più ricche e spettacolari del mondo. Dalla rinomata località balneare di Sharm el Sheikh, passando per l’incantevole Parco di Ras Mohammed, promontorio abitato da un tripudio di vita acquatica e avifaunistica, tra canali di mangrovie, coralli e scogliere madreporiche, scenari marini, dominati dai reef di Tiran e abitati da migliaia di cicogne bianche che popolano la baia di Hidden.
Passando per villaggi beduini di pescatori e accampamenti di tende tradizionali dell’area protetta di Ras Abu Galum, avvistando l’antico relitto della nave Maria Schröder che si incagliò nel 1956 sul reef di Nabq, ormai parte del paesaggio, rimanendo incantati di fronte a un paesaggio di acque turchesi e dune ricoperte di arak, arrivando fino allo sperduto Blue Hole di Dahab, dai fondali paradisiaci, o all’insenatura spettacolare di Fiordo, senza dimenticare la misteriosa Isola del Faraone, sulle cui mura merlate risuonano gli echi delle Crociate e del Sultano Saladino.
Un tratto di costa sorprendente, che si estende da Nuweiba a Taba, tra le trasparenze del Mar Rosso e le montagne desertiche della penisola del Sinai. Luoghi incantati che vale la pena di visitare almeno una volta nella vita!