Foto © L.F. Paoluzzi
Un’altra meta da non perdere è Hargeisa, diventata la capitale del Somaliland sotto la colonizzazione inglese, prima che venisse dichiarata l’indipendenza nel 1960. Durante la guerra civile che portò alla separazione dalla Somalia, nel 1991, la città venne quasi interamente distrutta e, dopo la secessione, ricostruita conquistando il volto attuale. Una capitale con alcune infrastrutture e diversi tentativi di modernizzazione, ma che conserva ancora il sapore della tradizione di un popolo suddiviso in famiglie e clan e in cui il 50% degli abitanti è ancora nomade o semi-nomade. Così al fianco di un aeroporto nuovo, due università, un significativo memoriale della guerra civile che consiste in un jet MIG, alcuni edifici moderni, coesistono i retaggi del suo passato e i luoghi tipici di un popolo tradizionalista, quali la grande moschea di Jama, il municipio coloniale britannico e soprattutto l’affascinante e movimentato mercato del bestiame. Qui ogni giorno si radunano migliaia di capi, soprattutto cammelli e ovini, per essere esposti e venduti. Basta pensare che gran parte dell’economia del Somaliland si basa sull’allevamento e l’esportazione del bestiame, per capire quanto possa essere frequentato il suo mercato.