Incastonato come un enorme zaffiro nella Rift Valley, lungo tutto il confine con il Mozambico e la Tanzania, il Lago Malawi o Lago Nyasa, in lingua locale, occupa con le sue acque blu, circa il 20% della superficie del paese omonimo, attestandosi al terzo posto tra i laghi più vasti di tutto il Continente Africano. Un vero e proprio mare interno di acqua dolce che preserva sorprese naturalistiche straordinarie ed eco-sistemi unici al mondo. Paradiso per gli ittiologi e gli appassionati di immersioni, il lago è probabilmente la meta turistica prediletta del Malawi e le sue placide coste attirano ogni anno migliaia di visitatori locali ed internazionali, anche se in realtà è una destinazione ancora lontana dal destare l’interesse che meriterebbe, desiderosi di scoprire la varietà impressionante di coloratissimi pesci ciclidi che vivono tra i suoi fondali, catalogati ad oggi in circa 600 specie diverse, interamente endemiche. Non sorprende quindi che l’appendice più meridionale del grande bacino lacustre, che si apre sulla Monkey Bay, dominata da Cap Maclear, sia diventata Parco Nazionale nel 1980 e, quattro anni dopo, inserita nella lista del Patrimonio UNESCO. Blu, giallo, arancione, viola, marrone, nero e bianco, sono solo alcune delle gamme cromatiche di questi spettacolari pesci endemici, che colorano le profondità rocciose del lago e sono facilmente osservabili con un’immersione. Puntellate di piccoli villaggi di pescatori, le coste del lago sono bordate di spiagge di sabbia fine e dorata e incorniciate da paesaggi boschivi e collinari, offrendo gli scenari ideali per villeggiature in totale relax, a contatto con la natura lacustre, o per attività sportive ed escursioni, concentrate soprattutto nel tratto di riva che va da Senga Bey a Cap Maclear, dove una vasta gamma di strutture alberghiere e lodge, offrono pernottamento per tutte le tasche ed esigenze. Immersioni e snorkeling alla scoperta della colorata vita dei fondali, kayak, vela e pesca sportiva, passeggiate e trekking sulle tracce di babbuini, uccelli variopinti e aquile pescatrici, o ippopotami, coccodrilli e gli schivi leopardi che popolano le foreste e le riviere nei dintorni, sono solo alcune delle numerose attività che la regione del Lago Malawi può offrire, e per i più pigri in cerca di relax, il “dolcefarniente” ben si sposa con gli scenari lacustri, da contemplare sotto un ombrellone, o davanti a un piatto di nsima (la polenta di mais locale), accompagnata da un buon chambo alla griglia appena pescato, mentre in lontananza si cominciano ad accendere le piccole lanterne delle imbarcazioni dei pescatori, che escono alla luce del tramonto. Numerose sono anche le escursioni che si possono effettuare in giornata, sia sul lago, navigando fino alle numerose isole e atolli che ne impreziosiscono la superficie, tra cui le principali sono l’isola Maleri, o più a nord l’isola Likoma, sia nei dintorni del Monte Dedza, i cui anfratti rocciosi in prossimità di Chongoni, conservano centinaia di straordinari esempi di arte rupestre, vecchi di almeno 3.000 o 4.000 anni, classificati come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2006 e attribuibili agli antenati delle popolazioni di agricoltori Chewa o di cacciatori-raccoglitori BaTwa, che abitarono la regione nella preistoria. Un’Africa autentica e alternativa, lontana dalle piste più battute dal turismo internazionale e che merita solo di essere scoperta!