Al largo della costa settentrionale, su un vasto tratto di mare compreso tra l’immensa baia di Pemba e il Capo Delgado, al confine con la Tanzania, si susseguono una trentina di isole che formano l’Arcipelago di Quirimbas, come piccole gemme preziose, incastonate nel mare turchese venato di azzurro.
Paradiso naturalistico incontaminato, le isole più a sud fanno parte dell’omonimo Parco Nazionale che comprende anche una vasta area sulla terraferma, abitata da animali selvatici quali leoni ed elefanti. Un contesto straordinario di biodiversità che si apre su paesaggi marini caratterizzati da foreste tropicali, canali di mangrovie, lingue di sabbia bianchissima orlate di palme, barriere coralline che rendono l’acqua di una trasparenza surreale e fondali variopinti che pullulano di vita acquatica, sotto l’attento sorvolo di miriadi di uccelli. Viste dall’alto sembrerebbero veri e propri smeraldi di vegetazione, montati su anelli di sabbia candida, e incastonati su un mare dalle sfumature eccezionali. Molte delle isole sono disabitate e totalmente incontaminate, dichiarate Riserva della Biosfera dall’UNESCO nel 2018, mentre su quelle principali, dove vive una popolazione complessiva di circa 50.000 abitanti, il tempo sembra essersi fermato.
Metundo, Vamizi, Matemo (la più settentrionale), Sencar, Mefunvo, Quisiva, Medjumbe, Quirimba, Quilálea, e tante altre, ognuna con le proprie caratteristiche, tra cui spicca la perla di Ibo, isola principale e base da cui partono le escursioni verso le altre isole. Di lingua kimwani (simile allo swahili) e una cultura che assorbì gli influssi indo-arabo-portoghesi dei secoli passati, gli abitanti di questa isola sono musulmani, in prevalenza dediti alla pesca con i dhow e una vita semplice tra i campi di riso, le piantagioni di caffè e la natura selvaggia, tra capanne tradizionali e fatiscenti edifici coloniali, ridotti a poco più che ruderi. Ibo ha veramente un fascino particolare, decadente e attraente allo stesso tempo, in cui passato e presente si mescolano a scenari naturalistici paradisiaci, sospesi in una dimensione temporale indefinita. A dominare lo scenario i bastioni del Forte Sao Joao-Baptista, quelli di San José e di Santo Antonio, dai quali godere di una vista incantevole sui mille colori della vicina isola di Quirimba, tanto vicina da poter essere raggiunta a piedi con la bassa marea. Il caratteristico mercato principale e le botteghe artigiane, sono una nota di vivacità assieme ai bimbi chiassosi che giocano in strada, per il resto l’isola vive al ritmo lento delle maree, tra retaggi coloniali soffocati dalle radici degli alberi e inghiottiti dalle colorate buganvillee.