L’attuale esposizione al museo del quai Branly di Parigi offre una prospettiva unica sul rapporto tra la Francia e il suo ex impero coloniale. Fino a gennaio, i visitatori possono ammirare una mostra intitolata “Fancy!”, curata da Sarah Ligner, che presenta una straordinaria collezione di tessuti africani noti come “pagne“. Questi tessuti sono caratterizzati da vivaci motivi geometrici e servono da sfondo per i ritratti di politici africani ed europei.
La mostra include metri e metri di questi tessuti, realizzati in occasione di varie occasioni, come campagne politiche, cerimonie di investitura, visite diplomatiche e celebrazioni dell’indipendenza. I pagne, meno noti e costosi del celebre wax, sono stati diffusi e industrializzati dagli imprenditori olandesi alla fine dell’ottocento.
La collezione proviene dal fotografo francese Bernard Collet, che ha raccolto quasi un migliaio di pezzi nel corso della sua carriera. La sua scoperta di questi pagne commemorativi avvenne nel 1971 a Libreville, in Gabon, quando vide una donna indossare un abito con i ritratti di Charles de Gaulle e Léon Mba.
La mostra offre un’affascinante testimonianza del passato coloniale e del rapporto complesso tra la Francia e le ex colonie. Collet ha raccolto tessuti principalmente in Congo, acquistandoli da una fabbrica a Kinshasa e da un negozio a Château Rouge, la roccaforte della comunità africana a Parigi.
Tuttavia, la pratica di creare pagne commemorativi sta gradualmente scomparendo, sostituita da alternative più economiche come magliette per le campagne elettorali. Inoltre, le donne tendono a indossare abiti più occidentali, forse esitando a sostenere politici attraverso l’abbigliamento. La mostra offre così uno sguardo non solo sulla storia di questi tessuti, ma anche sul cambiamento sociale e politico che caratterizza la contemporaneità.