Secondo il Generale Gordon il mitico giardino dell’Eden era da identificarsi nell’Isola di Praslin, vero e proprio paradiso in terra di lussureggiante vegetazione endemica, incorniciata da spiagge bianche e rocce granitiche di rara bellezza, lambite dalle sfumature cristalline dell’Oceano Indiano. Un tripudio di scale cromatiche accese di verde smeraldo che contrasta con il bianco accecante della sabbia fine come borotalco, di gradazioni surreali e trasparenti del turchese dell’acqua e dell’azzurro del cielo.
Immagini da cartolina, a Praslin, una delle isole più belle dello stato/arcipelago delle Seychelles. Se tra le spiagge paradisiache c’è solo l’imbarazzo della scelta, immancabile e vero gioiello naturalistico è la Valle di Mai, una riserva ambientale che alimentò le romantiche tesi di Charles Gordon, e parte del più vasto Parco Nazionale di Praslin, che custodisce specie endemiche di flora e fauna, uniche al mondo.
Qui cresce spontaneo il cocco di mare, una rara e preziosa specie di palma che ha valso alla zona l’inserimento nel Patrimonio Mondiale UNESCO, la cui noce femminile assume la curiosa forma a cuore, simile a delle natiche, e per questo chiamata ironicamente “cocofesse”.
Battezzata dai primi esploratori “Isola delle Palme”, per la sua densità vegetativa che include tra le altre, ben sei specie endemiche di alberi da palma, Praslin divenne ben presto una vera e propria isola del tesoro, non solo per la sua meravigliosa bellezza, ma soprattutto per il valore sul mercato che raggiunsero le particolari e rarissime noci del cocco di mare, su cui ancora oggi si basa gran parte dell’economia dell’isola, ma anche il fulcro di politiche ambientaliste di protezione di questa specie endemica.
Sono 3 i sentieri principali che attraversano la Valle di Mai, portando tra le incantate quinte arboree della riserva, impreziosite da cascatelle e ruscelli. Itinerari facilmente percorribili, coadiuvati da alcune segnaletiche (o dall’aiuto di guide locali) che spiegheranno le varie specie botaniche che crescono nel parco e i numerosi insetti, rettili e uccelli endemici, tra cui il pappagallo nero, che ne popolano le fronde, fino alla scoperta di sua “maestà” la noce cocofesse, i cui esemplari femminili possono essere raccolti solo una volta che cadono al suolo spontaneamente e commercializzati a numero chiuso, in maniera strettamente controllata e certificata dal governo. Una vera rarità che viene pagata sul mercato svariate centinaia di euro, o migliaia, a seconda della perfezione della sua forma, e molto ambita da scultori, ebanisti e collezionisti in genere.
Se la riserva di Mai è piuttosto frequentata dagli escursionisti, a sud dell’isola il Fond Ferdinand è una valida alternativa, più decentrata ed isolata, dove poter ammirare i prodigiosi cocofesse, che raggiungono fino ai 25 kg di peso, tra una vegetazione altrettanto lussureggiante ed una magnifica vista sulla Baia Saint-Anne e le isole che ne puntellano l’orizzonte.