La restituzione di preziosi oggetti d’arte sottratti illegalmente durante l’era coloniale ai popoli camerunesi è iniziata, accompagnata da una campagna di sensibilizzazione. La scorsa settimana, il popolo Bangwa nella regione del Sud-Ovest ha accolto otto pezzi, incluso un’importante maschera, provenienti dal villaggio di Lebang nel dipartimento di Lebialem.
Il Fon Fontem Asabaton, capo tradizionale, ha celebrato questo importante passo, sottolineando l’importanza di tali opere d’arte per l’identità del popolo Bangwa. Ha espresso la speranza che il processo di restituzione continui, auspicando il ritorno anche della statua della Regina Bangwa, simbolo centrale delle opere trafugate. La cerimonia di restituzione si è tenuta presso la Fondazione Muna a Yaoundé, con la partecipazione di Akere Muna, eminente figura camerunese e attivista per il recupero del patrimonio culturale.
Il problema del saccheggio culturale è stato sollevato da numerose personalità e istituzioni, tra cui una delegazione camerunese guidata da Ngeh Rekia Mbeume, che ha recentemente visitato i musei tedeschi per identificare i beni culturali appartenenti al Camerun. Uno studio condotto da Benedicte Savoy e Albert Gouaffo ha rivelato che decine di migliaia di manufatti camerunesi sono conservati nei musei tedeschi, rappresentando la più vasta e antica collezione al mondo, comprendente tessuti, armi, gioielli e altro ancora.
Nonostante la vastità delle raccolte, la maggior parte degli oggetti rimane sconosciuta alla popolazione locale. La lotta per il recupero del patrimonio culturale continua, alimentata dalla pressione delle comunità e delle associazioni camerunesi.