La particolare geografia dell’Uganda, paese incastonato tra le savane dell’est e le foreste tropicali dell’Africa Centrale, ha permesso ad una esuberante natura, spesso endemica, di svilupparsi su un territorio estremamente ricco morfologicamente e generosamente approvvigionato di acqua e di umidità. Non fa mistero che molti viaggiatori scelgano questa destinazione per provare l’emozione, unica al mondo, di un incontro ravvicinato con i timidi gorilla di montagna. Ma le sorprese che i verdeggianti e diversificati scenari dell’Uganda riservano, sono un’infinità.
Considerata la “Perla d’Africa”, l’Uganda è un vero paradiso ambientale, dalla eccezionale biodiversità, che ospita famiglie di scimpanzé, gorilla, elefanti, giraffe, leopardi e i sornioni leoni arboricoli, oltre a un’avifauna che conta circa 1000 specie differenti, immerse in una natura esplosiva, dalle numerose varietà endemiche.
Attrazione principale del paese sono senza dubbio i trekking tra la fitta foresta del Parco Bwindi, a sud-ovest, definito non a caso “Impenetrabile”, e nominato Patrimonio UNESCO, dove vive circa la metà della popolazione mondiale di gorilla di montagna, con i loro bellissimi dorsi argentei. Dalle dimensioni impressionanti e il pelo grigio sulla schiena dei maschi dominanti, chiamati “Silverback”, questi meravigliosi e quieti primati, vivono in famiglie di circa 20 o 30 esemplari, alcune delle quali sono state abituate alla presenza umana da una squadra di ranger ed esperti biologi. Esemplari abitudinari, si spostano continuamente nel raggio di pochi chilometri alla ricerca di foglie, frutti e cortecce, integrate nella loro dieta solo da qualche insetto. I ranger ne seguono costantemente le tracce durante la notte, in modo da poter prevedere dove si troveranno la mattina seguente e condurvi i visitatori nel più breve tragitto possibile.
I trekking prendono avvio al limitare dell’intricata vegetazione, lasciandosi alle spalle le piantagioni di tè e inoltrandosi tra i labirinti verdi che letteralmente fagocitano gli escursionisti. I percorsi di qualche ora sono mediamente impegnativi, ma supervisionati dalle guide esperte che non lesineranno il proprio aiuto ai partecipanti, pur impartendo loro indicazioni e regole ferree da rispettare, per evitare di danneggiare un ambiente tanto primordiale, quanto fragile, ed evitare di disturbare la quiete dei gorilla, proteggendoli anche da eventuali malattie trasmissibili dall’uomo, avendo essi un DNA quasi interamente simile al nostro. Lo sforzo e l’elevato costo delle spedizioni a numero chiuso, verrà ampiamente ripagato dall’emozione di ritrovarsi immersi nella natura più selvaggia ed impenetrabile, a pochi metri dagli sguardi mansueti e docili di questi incredibili animali, dal volto e dalle espressioni quasi umane.
Un’esperienza che decisamente vale di per sé un viaggio in Uganda!
Ma le emozioni nella “Perla d’Africa” non si esauriscono qui e continueranno tra i santuari di primati del Kibale National Park, che con la sue foreste pluviali, inframmezzate da praterie e paludi di papiri, ospita una delle più alte concentrazioni di scimpanzé del Continente Africano, oltre a numerosi colobi, cercopitechi e babbuini. E nel contiguo Queen Elizabeth National Park, dove nell’Ishasha Sector, appendice meridionale del parco, dominata da distese di savane ed acacie, la sempre più rara specie di leoni arboricoli, si è adattata ad una vita rampante sugli alberi, per sfuggire al bracconaggio delle popolazioni locali.
Quanti dei nostri viaggiatori possono vantare il privilegio di essere riusciti a catturare in immagine il riposo di un’intera famiglia di leoni che si spartisce i rami di un albero di acacia?
Uno spettacolo unico!