Lo Zambia è il paese delle Cascate Vittoria, che condivide con lo Zimbabwe, è la meta ideale e pressoché sconosciuta di safari avventurosi, a contatto con la natura più selvaggia e autentica di tutta l’Africa, ma è anche la patria di un mosaico di culture, di un caleidoscopio di circa 70 popoli, ognuno con le proprie tradizioni, caratterizzate da una moltitudine di cerimonie ancestrali tra le più colorate e affascinanti dell’Africa Australe.
Sono tantissime le cerimonie ed iniziazioni che si perpetuano in seno alla variopinta popolazione dello Zambia. Se la religione ufficiale del paese è oggi il Cristianesimo, ogni regione, ogni popolo, ogni comunità, sono rimasti profondamente legati alle proprie tradizioni ancestrali, di matrice animista.
Una moltitudine di festival, cerimonie e festività legate principalmente alla ciclicità delle stagioni, del raccolto o della pesca, e alle iniziazioni delle nuove generazioni, tra cui le più antiche e affascinanti, rinomate in tutto il paese per il loro coinvolgimento collettivo, sono quattro: quella Mutomboko dei Lunda, quella Shimunenga degli Ila, e le due imperdibili del Kuomboka dei Lozi e del Likumbi Lya Mize dei Luvale.
La cerimonia Kuomboka è decisamente la più famosa e sentita dello Zambia e si svolge ogni anno a cavallo tra il mese di marzo e quello di aprile, quando il Re del popolo Lozi, il Litunga, nella regione del Barotseland, lascia il suo palazzo d’inverno e le piane alluvionali ormai inondate dalle acque dello Zambesi, con il suo seguito e il suo popolo, per raggiungere il palazzo estivo a circa 15 km di distanza, sulle terre sicure degli altipiani. Il viaggio dura tutta la giornata e avviene con una processione di imbarcazioni tradizionali, inaugurata da quella del Re riccamente addobbata.
Un elettrizzante cerimoniale che coinvolge tutta la popolazione Lozi, in una transumanza stagionale che ha origine circa 300 anni fa e che è rimasta tutt’oggi in uso. E’ lo stesso Re a decretare la data esatta della migrazione collettiva, in base al livello raggiunto dallo Zambesi, che li porterà dal villaggio di Leauli nella piana, verso quello di Limulunga, al riparo dalle inondazioni. Un momento di grande emozione ed euforia, tra rulli di tamburi, un tripudio di canoe mokoro, canti ipnotici e danze, che seguono festosi l’imbarcazione del Re, la Nalikwanda, spinta da una moltitudine di vogatori e sovrastata da una monumentale scultura di un elefante, e quella della Regina (Moyo). Uno spettacolo veramente suggestivo e coinvolgente.
All’estremo ovest dello Zambia, nei pressi della cittadina di Zambesi si perpetua in agosto la storica cerimonia del Likumbi Lya Mize, del popolo dei Luvale. E’ la parte conclusiva del complesso rito di iniziazione del Mukanda, un percorso di formazione di tre mesi alla vita adulta, dei giovani adolescenti che vengono anche circoncisi. La cerimonia è accompagnata dall’uscita di una moltitudine di maschere Makishi con le loro danze, dichiarate nel 2008 Patrimonio Intangibile dell’Umanità dall’UNESCO.
Mize è il nome del villaggio che ospita la corte tradizionale dei Luvale, non lontano dalla città di Zambesi. I danzatori Makishi e le loro bellissime e grandi maschere impersonano gli spiriti degli antenati che accompagneranno ciascun iniziato nella sua formazione. All’esordio del Mukanda i giovani vengono scortati dalle maschere e dalle donne verso il fiume, simbolo del passaggio verso l’Aldilà, dal momento che moriranno in quanto bambini e risorgeranno dopo il percorso formativo in un luogo segreto ed isolato, ritornando nel mondo dei vivi da adulti, nel giorno del Likumbi Lya Mize. La cerimonia celebra quindi una sorta di resurrezione collettiva, in cui centinaia di maschere/spiriti differenti Makishi, accompagnano i giovani iniziati verso la città di Zambesi e la corte di Mize, urlando ed emettendo suoni incomprensibili, tra danze e canti, colori e ritmi frastornanti, accolti dalla comunità e dalle madri festose.