Territorio e Clima
Il Ciad si estende su una superficie di 1.284.200 km².
Confina a nord con la Libia, a est con il Sudan, a sud con la Repubblica Centrafricana e il Camerun, a ovest con la Nigeria e il Niger.
Il suo territorio si divide sostanzialmente in tre differenti fasce climatiche e morfologiche.
La fascia desertica a nord che riceve il minor numero di precipitazioni, occupata dalle sabbie e dalle formazioni rocciose degli altipiani del Sahara, nonché dalla più vasta catena montuosa di origine vulcanica di tutto il deserto.
Una zona intermedia con una vegetazione di tipo saheliano, con distese di savane aride e secche e alcune falesie.
L’ultima fascia nell’estremo sud del paese, più tropicale e con una vegetazione rigogliosa, data da un clima decisamente più umido.
All’estremo nord del paese, nella regione del Tibesti, si elevano i picchi di origine vulcanica più alti di tutto il Sahara, con tre vette che superano i 3000 mt, l’Emi Koussi, il Pic Tousside e il Tarso Emisou. La regione più a nord-est del paese è invece occupata da altipiani desertici di arenaria di epoca paleozoica che superano i 1300 mt nell’Ennedi.
A ovest del massiccio centrale del Guera si estende invece una vasta aerea piatta che scende in depressione nella zona del Bodelé e del Bahr el Gazal, un fiume che si gettava in origine nel Lago Ciad e che è ormai prosciugato da circa 3 secoli.
E’ proprio il Lago Ciad il bacino idrico principale del paese, all’estremo ovest della regione centrale, anche se oggi soffre sempre più della siccità e dell’erosione, al punto che la sua profondità non supera i 2 mt e la sua superficie è soggetta ad enormi oscillazioni a seconda della stagione, variando dai 10.000 ai 25.000 km². Oltre che dalle precipitazioni viene alimentato dal fiume principale, il Chari e dal suo affluente il Logone. Gli unici bacini idrici del nord si trovano invece nella regione di Ounianga e sono costituiti da un insieme spettacolare di 18 laghi prevalentemente salati.
Il clima e le temperature variano da nord a sud. Il clima è generalmente caldo e secco a nord e al centro, con forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, che possono scendere fino allo 0 nei mesi invernali, sulle vette e sugli altipiani desertici più elevati. Tuttavia nei mesi estivi si registrano temperature diurne sui 45°C, decisamente più miti tra novembre e marzo. Le precipitazioni si concentrano prevalentemente a luglio e agosto e sono a carattere più torrenziale nella fascia mediana, mentre decisamente scarse in pieno deserto. Il sud del paese ha invece un clima caldo e umido, con una stagione delle piogge più copiosa e dilatata rispetto al centro e al nord. Qui si registrano temperature più o meno costanti con medie sui 24°C notturni e 35 diurni, con notti più fresche durante i mesi invernali.
Flora e Fauna
In Ciad la flora e la fauna presentano delle varietà a seconda della fascia climatica e morfologica.
Scendendo da nord verso sud, la vegetazione progredisce man mano che si abbandona il deserto, diventando di tipo saheliano nelle regioni mediane, fino ad una flora tipica della savana cosiddetta “sudanese”. Le acacie spinose, le calotropis procera, il citrullus colocynthis, l’amarissima zucca del deserto, o la palma da dattero coltivata nella più grande oasi del paese a Faya Largeau, lasciano progressivamente il posto alle graminacee, ai tamarindi, i baobab, i karité e alle terre fertili del sud, dove si coltivanocotone, arachidi, sorgo, mais, riso, cipolle, patate, igname e pomodori.
Se il deserto era migliaia di anni fa ricoperto di verdi savane abitate da animali selvatici, oggi purtroppo sono solo alcune le specie a sopravvivere ed essersi adattate alla desertificazione. Nella piana intorno al Bahr el Gazal si incontrano frequentemente branchi di gazzelle, una particolare specie molto piccola che ha sviluppato la capacità di nutrirsi di arbusti spinosi e di correre fino a 80 km/h, anche se per pochi minuti. Un altro abitante è il fennec (la piccola volpe del deserto), o il gerboa (piccolo topolino bianco) e nei canyon rocciosi dell’Ennedi è possibile ancora incontrare scimmie, babbuini e mufloni. Come in tutto il Sahara, anche in Ciad il deserto è habitat prediletto di scorpioni, serpenti e lucertole, anche se rimangono fortunatamente piuttosto timidi in presenza umana.
L’animale d’allevamento per eccellenza è invece il dromedario, che da più di 2000 anni viene impiegato nel trasporto carovaniero di merci e per fornire carne e latte alle popolazioni nomadi del deserto. Vicino ai pozzi e ai guelta se ne incontreranno a centinaia, mandrie intere che vengono radunate dai pastori tubu per l’abbeverata durante la transumanza.
Un vero spettacolo, assolutamente da non perdere, è l’abbeverata al Guelta di Archei nell’Ennedi (Patrimonio UNESCO), quando centinaia di dromedari e capre sfidano gli ultimi esemplari sopravvissuti di coccodrillo nilotico, nel cuore del Sahara ciadiano!
A sud del paese, dove la vegetazione si infittisce, i bacini idrici rimangono produttivi tutto l’anno e il clima diventa più umido anche per la maggior copiosità di precipitazioni. Qui le specie di animali selvatici quali elefanti, leoni, ghepardi, leopardi, giraffe, facoceri, bufali, ippopotami e antilopi, sono ancora presenti, anche se hanno rischiato l’estinzione per mano dell’uomo fino a qualche decina di anni fa, in cui sono state create delle zone protette ad hoc per incentivarne il ripopolamento e la salvaguardia.
Una particolare flora e fauna si trovano invece nella zona del Lago Ciad. Principale lago del paese, in origine ne occupava gran parte della superficie, fino a ridursi alle dimensioni odierne, molto variabili e soggette ai cambiamenti climatici e alle siccità stagionali. Bordato di papiri, il lago ospita numerose specie avifaunistiche, quali anatre, oche selvatiche, allodole, gru coronate e la prinia di fiume, una specie endemica. Sono ben 85 le specie ittiche che popolano le sue acque, nonché ippopotami e coccodrilli.
Parchi Nazionali e Tutela
“Non si lascia nulla, a parte le impronte delle proprie scarpe, non si porta via nulla”.
Il Ciad comprende un vasto territorio tra i più vari e interessanti dal punto di vista ambientale.
Se il nord è occupato da un deserto dalle molteplici sfaccettature, che varia dagli erg di sabbia alle rocce di arenaria erosa dal tempo nelle forme più spettacolari che le ere geologiche possano averci regalato, dai canyon e guelta che conservano ecosistemi tra i più antichi al mondo, ai picchi vulcanici più alti del Sahara, dai laghi salati di acqua fossile, che miracolosamente appaiono nel mezzo di piane sabbiose desolate, agli oued ormai prosciugati, habitat di migliaia di gazzelle, il sud del Ciad conserva invece un ambiente sahelo-sudanese più umido, nel quale sopravvivono numerose specie di animali selvatici, ormai estinti in gran parte dell’Africa centro-occidentale.
Nella regione desertica sono due le zone inserite nel Patrimonio Mondiale UNESCO per il loro valore ambientale (ma anche culturale):
La Regione dei Laghi Ounianga (2012), è un insieme spettacolare formato da 18 laghi, in una delle zone più aride del Sahara. La maggior parte sono di acqua ad alta concentrazione salina, a causa della quasi totale assenza di piogge e della forte evaporazione. Tuttavia la loro profondità rimane costante perché vengono alimentati da una falda di acqua fossile. Spettacolari le gradazioni cromatiche che variano a seconda del livello di salinità e dalla diffusione dell’alga spirulina.
La Regione dell’Ennedi (2016), con la sua perla del Guelta d’Archei, che conserva una geologia straordinaria e un ecosistema unico al mondo, dal quale dipende l’intero equilibrio della regione e che ospita ancora oggi gli ultimi esemplari di coccodrillo nilotico, ma anche per il suo enorme valore culturale, con uno dei corpus più ricchi del Sahara in arte parietale.
Grazie all’interesse internazionale per l’inestimabile valore culturale e ambientale della regione, il governo ciadiano ha gradualmente preso coscienza e cominciato a contrastare sistematicamente il pericoloso fenomeno del bracconaggio, che utilizzando metodi molto poco ortodossi, rischiava di portare all’estinzione le piccole gazzelle che popolano soprattutto la zona del Bahr el Gazal.
A sud invece, la creazione di alcune Riserve e Parchi Nazionali, ha contribuito alla salvaguardia e al ripopolamento di numerose specie selvatiche in pericolo:
Parco Nazionale di Zakouma, istituito nel 1963 si estende su una superficie di 300.000 ettari, compresa nella più vasta area protetta delle pianure alluvionali di Bahr Aouk e Salamat.
Il Parco è stato concepito per la salvaguardia e il ripopolamento di specie che rischiavano l’estinzione. Elefanti, gazzelle, facoceri, giraffe, iene, ghepardi e leoni, abitano lo Zakouma, assieme a ippopotami e a numerose specie avifaunistiche migratorie, che stagionalmente affollano i numerosi bacini idrici. Dei circuiti eco-turistici con guide esperte sono organizzati per la scoperta di questo angolo di natura selvaggia e autentica.
Parco Nazionale di Manda, si trova all’estremità meridionale della regione di Salamat e venne istituito a riserva nel 1965 e successivamente divenne parco nazionale. Si estende su una superficie di 114.000 ettari ed ospita un’eccezionale flora sahelo-sudanese abitata ancora da qualche esemplare di leoni ed elefanti, bufali, gazzelle, facoceri e scimmie, ippopotami e numerose specie di uccelli.
Riserva Faunistica di Binder-Léré, istituita nel 1974 si estende su un’area di 135.000 ettari al confine con il Camerun. Per combattere il fenomeno del bracconaggio e della pesca intensiva, una parte dell’area è stata adibita a riserva di caccia, destinando invece il resto della riserva a itinerari eco-turistici. Importante soprattutto perché ospita una rara specie di lamantini nei suoi due laghi principali, è anche popolata da elefanti, gazzelle e ippodraghi.
Parco Nazionale di Sena Oura, sempre al confine con il Camerun questa area di 73.000 ettari, venne istituita nel 2010 per la necessità di preservarne la biodiversità dalla pressione demografica della zona e dal conseguente disboscamento e caccia incontrollata. Qui vivono ancora numerosi elefanti, ghepardi e leoni.
Se in gran parte dei parchi nazionali e riserve del Ciad il passaggio turistico è seguito e controllato da guide esperte e organizzato secondo una rispettosa formula eco-turistica, purtroppo non altrettanto si può dire delle zone desertiche, che paradossalmente sono anche quelle che soffrono maggiormente nel loro delicato equilibrio ambientale. Il rispetto dei magnifici paesaggi e scenari desertici e delle loro incommensurabili ricchezze culturali nell’arte parietale, è pertanto affidato prevalentemente al buonsenso di ciascun visitatore.
Kanaga Africa Tours fornirà consigli e una sorta di vademecum per il rispetto delle zone visitate.