Arte tradizionale
La danza può considerarsi la principale forma d’arte di Gibuti, nella sua funzione di rappresentare i momenti più importanti della vita dell’individuo, come ad esempio la nascita, la circoncisione o il matrimonio. Tra gli oggetti tipici sono da segnalare le fiddima, stuoie afar realizzate con paglia intrecciata di palme Doum e i coltelli somali e afar. L’artigianato locale produce principalmente oggetti tradizionalmente parte dei corredi degli sposi.
Architettura
Influenze islamiche, ottomane e francesi sono visibili negli edifici locali, che contengono elementi architettonici e motivi accuratamente costruiti e conservati. La capitale Gibuti è una città giovane che di per sé non ha veri monumenti, ma è possibile compensare compensare trovando nei dettagli di differenti stili delle abitazioni. La Moschea della città, coloratissima, possiede un unico minareto molto interessante per la sua particolare architettura.
Musica
Nella casa museo, oggi centro culturale dedicato al poeta francese Arthur Rimbaud, che visse a Gibuti per diversi anni si svolge annualmente un festival musicale annuale che attira artisti da tutto il Paese. Tra gli artisti più noti ci sono la Soukouss Vibration Band, Dinkara, Aïdarous, Père Robert e Passengers, l’ultimo gruppo rastafariano che suona brani reggae di Bob Marley e altri artisti giamaicani, con testi tradotti in lingua somala. La prima forme della musica moderna di Gibuti è da rimandare alla metà degli anni ’40, quando Gibuti era parte del Somaliland francese. La musica di Gibuti è caratterizzata dalla poesia, quindi l’ascolto di una canzone di Gibuti avviene prestando attenzione al suo significato. Spesso cantata da una coppia, una canzone viene suonata sotto forma di un colloquio tra uomo e donna, con uno dei protagonisti che racconta i suoi sentimenti e il suo amore e la sua passione per l’altro, che accetta o meno questa proposta. Le canzoni di Gibuti si distinguono anche per il “Gouux”, una voce profonda e sensuale che evidenzia la passione dell’artista per il suo lavoro. La maggior parte delle canzoni somale sono pentatoniche. A prima vista, la musica somala potrebbe essere confusa con i suoni delle regioni vicine come l’Etiopia, il Sudan o la penisola arabica, ma è riconoscibile per stile e brani. Il Balwo, ad esempio, è uno stile musicale somalo incentrato su temi d’amore che è popolare in Gibuti. La musica tradizionale Afar ricorda invece la musica folk di altre parti del Corno d’Africa come l’Etiopia e contiene anche elementi di musica araba.
Cinema
Il cinema non sembra avere grande successo con la popolazione locale. Negli anni ’90 due dei più grandi cinema, Odeon e Olympia, hanno chiuso i battenti per mancanza di spettatori. Le prime forme di esposizioni cinematografiche pubbliche erano in francese. Negli anni ’20, furono aperti i primi cinema locali, quando la città di Gibuti si stava sviluppando. Con lo sviluppo dell’industria cinematografica locale, sono stati inaugurati anche alcuni teatri. Durante gli anni ’70, la capitale aveva cinque cinema, uno in ogni distretto. Vennero portati avanti alcuni esperimenti con attori locali, come Burta Djinka, un film somalo del 1972 diretto da G. Borg. L’indipendenza del 1977 portò alla nascita di un numero crescente di società di produzione e distribuzione di proprietà del governo e di veri e propri teatri di proiezione, prima di un nuovo declino.
Letteratura
Gibuti è nota per essere stata la dimora del poeta francese Arthur Rimbaud, che visse a nel Paese per diversi anni. Rimbaud presta il suo nome a un centro culturale che ospita una piccola biblioteca e un museo. In generale la letteratura di Gibuti può vantare una lunga tradizione poetica con una grande varietà di versi somali ben ognuno differente per lunghezza e metro. Gruppi di recitatori (hafidayaal) contribuirono a diffondere una delle forma artistiche più sviluppate. Le poesie ruotano attorno a diversi temi principali, tra cui baroorodiiq (elegia), amaan (lode), jacayl (romanticismo), guhaadin (diatriba), digasho (autocompiacimento) e guubaabo (guida). Gli Afar hanno familiarità con il ginnili, una specie di divinità e guerriero-poeta e hanno una ricca tradizione orale di storie popolari, oltre ad un vasto repertorio di canzoni di battaglia. Inoltre Gibuti ha anche una lunga tradizione di letteratura islamica. Tra le opere più importanti di questo genere storico c’è il medievale Futuh Al-Habash di Shihāb al-Dīn, che racconta la conquista dell’Abissinia durante il XVI secolo. Negli ultimi anni, numerosi politici e intellettuali hanno anche scritto memorie o riflessioni sul paese.