Popolazione
La Guinea Bissau ha una popolazione di circa 1.870.000 abitanti, con una densità di circa 47 abitanti per km². La capitale è Bissau, nonché la città più popolosa con circa 490.000 abitanti.
E’ una Repubblica Semipresidenziale suddivisa in 9 regioni amministrative, tra cui quella di Bissau a settore autonomo.
Nonostante la Guinea Bissau sia un piccolo paese, presenta una grande varietà di popoli, lingue e costumi. Si contano circa una trentina di gruppi etnici, di cui i tre quarti vivono ancora in ambito rurale e sono fortemente attaccati alle proprie credenze ancestrali.
I gruppi maggioritari sono:
Balantes
Costituiscono circa il 25% della popolazione della Guinea Bissau e abitavano già le regioni costiere durante il Medioevo, quando l’Impero del Mali spinse il proprio dominio su queste terre. Conservano i propri usi e costumi fin dall’antichità, tra cui una particolare coltivazione del riso e una tecnica di desalinizzazione delle mangrovie di cui solo loro conoscono i segreti. Ancora oggi sono fortemente attaccati all’organizzazione sociale per classi di età e particolare importanza hanno i riti di iniziazione del passaggio all’età adulta. Famosa è la loro lotta libera tradizionale, praticata anche in Gambia e in Casamance in seno alla stessa etnia, che oggi è diventata un vero e proprio sport agonistico.
Peulh
Questo antico popolo di origine nomade e ancora oggi a prevalenza semi-nomade, è presente in tutta l’Africa Occidentale e in parte di quella Centrale, particolarmente numeroso in Guinea, Mali e Senegal. Nelle attuali regioni dell’est della Guinea Bissau arrivarono abbastanza tardivamente, intorno alla seconda metà del XIX, provenienti dal Futa Djalon della Guinea Conakry e con l’intento di convertire all’Islam le popolazioni del Regno di Gabù, rimaste in gran parte, fino a quel momento, animiste. Oggi costituiscono il 27% circa dell’intera popolazione del paese e sono presenti soprattutto tra le regioni di Gabù e Bafata. A prevalenza allevatori e commercianti, sono diventati stanziali, anche se in molti praticano ancora la transumanza stagionale in cerca di pascoli. La loro lingua è il peulh-fulani e famosa è la bellezza delle donne, dai nasi aquilini e un’eleganza innata, valorizzata dalle bellissime acconciature e gioielli tradizionali.
Malinké e Bambara
Le popolazioni malinké e bambara, appartenenti al grande gruppo dell’Africa Occidentale dei Mandé, migrarono nelle regioni dell’est dell’attuale Guinea Bissau a partire dal XII secolo. Dapprima sotto l’egemonia del potente Impero del Mali, intorno al XV secolo se ne affrancarono fondando il Regno locale di Gabù, con una certa indipendenza seppur rimanendo uno stato vassallo dell’Impero. Il Regno esercitò il proprio controllo sulle altre popolazioni locali, anche dopo il tramonto dell’Impero del Mali e fino al XIX secolo, quando sotto la pressione a est delle jihad del popolo peulh, e quella dei coloni provenienti dalle coste, vide la fine dei suoi giorni. Costituiscono oggi il 14% dell’intera popolazione della Guinea Bissau e seppur interamente convertiti all’Islam da svariati secoli, rimangono tuttavia molto legati alle tradizioni e alla primordiale organizzazione sociale in caste. Molto caratteristica è la loro confraternita dei cacciatori/guerrieri, che custodiscono ancora oggi i segreti della natura e di antiche pratiche ancestrali, in bilico tra magia, animismo e medicina tradizionale.
Mandjaka
Rappresentano circa l’11% della popolazione e abitano in prevalenza la Regione di Cacheu. Popolo di agricoltori e esperti tessitori tradizionali, rimangono oggi fortemente attaccati alla religione animista, seppur qualcuno segua in sincretismo anche la religione Cristiana. Molto importante nella loro cultura è la figura del capo-villaggio, figura anziana e simbolo di saggezza, al quale ci si rivolge come a una sorta di giudice di pace tradizionale, per problemi interni alla comunità, ma addetto anche a stabilire il momento in cui effettuare cerimonie e sacrifici propiziatori per il buon raccolto.
Pepel
Questo gruppo che abita in prevalenza le regioni costiere di Bissau e Biombo, si attesta sul 10% circa della popolazione totale della Guinea Bissau. Popolo di agricoltori, coltivano in prevalenza il riso, l’anacardo e la canna da zucchero. Il più longevo presidente della Guinea Bissau, Vieira, era un pepel, questo ha fatto sì che sia diventato il popolo che si è aperto maggiormente alla cultura lusofona, alla religione cristiana e ad adottare spesso dei cognomi della tradizione portoghese. Tuttavia in ambito rurale molti sono ancora profondamente attaccati alle credenze animiste, e piuttosto che recarsi in chiesa, preferiscono affidarsi alla mediazione di un feticheur o alle terapie di un guaritore tradizionale.
Bijagos
Gruppo minoritario (2,5% della popolazione), abita le isole dell’arcipelago omonimo, e grazie alla propria condizione insulare ha potuto perpetrare intatte le tradizioni e credenze ancestrali, oltre ad essere stato l’ultimo popolo ad essere assoggettato al controllo amministrativo coloniale. Oggi fanno riferimento alla regione amministrativa di Bolama, ma continuano a seguire il proprio ordinamento gerarchico tradizionale, per il quale le figure più importanti sono attribuite matrilinearmente alle regine. Non sono un popolo di pescatori, come ci si potrebbe aspettare, bensì di agricoltori, pur venerando e rispettando l’universo marino nella loro complessa cosmogonia animista, che prevede un olimpo di divinità e spiriti antropomorfi, in parte appartenenti alla natura acquatica, in parte a quella terrestre. Famosa è la tenuta tradizionale delle regine, che prevede una semplice gonnellina di paglia (saia), delle cavigliere a sonaglio, oltre alla lancia e una calebasse (zucca) come copricapo, simboli di potere regale.
Lingue
La lingua ufficiale in Guinea Bissau è il portoghese.
Tuttavia viene parlato da una minoranza della popolazione e solo in ambito amministrativo, mentre gran parte della popolazione parla il creole, una sorta di dialetto locale contaminato dal portoghese, oltre alle lingue locali, tra cui le più diffuse sono il balante, il pepel, il malinké/bambara, il fulani e il biiagos.
Religione
Il 40% della popolazione è di fede musulmana (soprattutto le popolazioni dell’est).
Il 30 % segue il Cristianesimo (soprattutto le popolazioni della costa)
Il 30 % è rimasto interamente legato alla religione ancestrale, anche se non è sbagliato affermare che il 100% della popolazione bissau-guineana sia animista, dal momento che anche chi segue la fede monoteista, pratica in sincretismo la ritualità tradizionale.