SITI UNESCO
Non sono presenti siti Unesco nell’arcipelago e, al momento, non esistono neppure siti candidati, bando il tentativo di far riconoscere il teatro popolare di Tchiloli come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
ARTE E… TESORI AMBIENTALI
Se l’arcipelago è un inno alla magnificenza della natura, è un luogo incantato dove spiagge remote si alternano alla giungla, alla possibilità di ammirare lo straordinario profilo di un vulcano (quello di Principe), a un paesaggio sempre in grado di sorprendere, all’avvistamento dei cetacei e, più in generale, alla sorpresa che destano continuamente la sua flora e fauna, l’aspetto artistico non costituisce il suo principale punto di forza.
La storia di Sao Tome e Principe sta sostanzialmente nella ricchezza del suo passato coloniale, nell’arte contemporanea emergente, nelle attività artigianali.
Da segnalare dunque tra i luoghi apprezzabili da questo punto di vista:
- La Casa das Artes Criação, Ambiente e Utopias : si tratta del tentativo di ambizioso di dare vita a un. Vero e proprio centro culturale nella capitale. Il centro si trova in un grande magazzino che, oltre a uno spazio espositivo, dispone di un negozio di artigiano locale, un cinema-tetro e un caffè-ristorante.
- Museo do Mar e da Pesca Artesanal (Morre Peixe, Sao Tome) : si trova nel nord di Sao Tome nell’edificio che un tempo ospitava il Museo Casa Tatô, nella comunità di Morro Peixe, sito di riferimento nazionale per la conservazione delle tartarughe marine di São Tomé e Príncipe. Questo museo che fa parte di un progetto di tutela del patrimonio marino, finanziato dal Fondo francese per l’ambiente mondiale (FFEM) e creato da Marapa (organizzazione per il patrimonio marino appunto) espone alcuni oggetti legati all’arte della pesca e organizza escursioni notturne per l’avvistamento delle tartarughe che depongono le uova. Il museo è anche uno spazio ludico che permette di interagire con la biodiversità e la conservazione del mare.
- La cioccolateria nella roça di Terreiro Velho gestita da Claudio Corallo, agronomo italiano e figura centrale nel settore agricolo di Sao Tomé, grazie alla sua scoperta sull’isola di una delle varietà più antiche di cacao, che arrivò direttamente dal Brasile nel XIX secolo. Ridando vita a questa preziosa varietà, Corallo si dedica oggi alla trasformazione artigianale in cioccolato superiore e aromatizzato, con tecniche sperimentali sempre nuove. Interessante una visita didattica alla sua cioccolateria.
ARCHITETTURA
Per quanto riguarda il passato coloniale, incredibile è il numero di edifici in stile coloniale che si trovano a Sao Tome città. Il capoluogo sorge, tra l’latro, su un’ampia baia molto interessante dal punto di vista paesaggistico e morfologico e costituisce il fulcro economico del Paese, oltre che una grandissima città portuale.
Purtroppo molti di questi edifici versano in stato di abbandono a causa del lungo declino che ha colpito il Paese e, inevitabilmente, ha impattato sulla cura e sulla manutenzione delle sue costruzioni.
Tra gli altri edifici incessanti presenti in città:
- la Cattedrale di Nostra Signora della Grazia che è una cattedrale cattolica originariamente risalente al XV secolo. Era stata edificata in piazza del Popolo, vicino alla torre di difesa edificata tra il 1492 ed il 1493 dal capitano Alvaro de Caminha. La città divenne poi sede vescovile (1534) e diocesi di Sao tome e Principe. L’edificio fu ristrutturato tra il 1576 e il 1578. Nel 1814 la chiesa è stata nuovamente restaurata su iniziativa della popolazione locale. L’ultimo intervento, che ha alterato la facciata, risale al 1956.
- Palazzo Presidenziale, in stile neoclassico, residenza del governatore coloniale e dal 1975 sede del presidente del Paese.
- Forte di São Sebastião (1575). Oggi ospita il Museo Nazionale di São Tomé.
Altro sorprendete patrimonio coloniale è quello legato all’architettura dei demani agricoli delle Roças. Si tratta di veri e propri villaggi autosufficienti, collegati tra loro da sentieri ancora oggi percorribili e unite al porto di Sao Tomè da una linea ferroviaria utile al trasporto dei raccolti. Al loro interno si trovavano: alloggi dei dirigenti, edifici amministrativi, dormitori degli schiavi, magazzini, le fabbriche per la trasformazione e perfino chiese e ospedali. Molte di queste piantagioni sono state frazionate dopo l’Indipendenza. Alcune (ancora troppo poche) hanno subito un restauro che le ha riportate all’antico splendore o sono state trasformate in hotel.
La roça di Agua Izé, è una delle più interessanti per il fascino esercitato dai suoi decadenti edifici.
CINEMA
Il cinema non ha nel Paese una lunga tradizione.
La sua storia risale sostanzialmente alla realizzazione di documentari etnografici da parte di registi portoghesi.
Ernesto de Albuquerque, (Lisbona, 19 settembre 1883 – Rio de Janeiro, estate 1940), fotografo, regista e produttore cinematografico è l’autore del primo film portoghese a tema coloniale (A Cultura do Cacau, a São Tomé e Príncipe) e Cardoso Furtado è l’autore di Serviçal e Senhor (1910).
L’unico lungometraggio di São Tomé e Príncipe finora è “A frutinha do Equador”, tradotto come Piccoli frutti dell’Equatore, una coproduzione del 1998 tra Austria, Germania e São Tomé e Príncipe. Diretto da Herbert Brodl, con gli attori di São Tomé, il film è insieme documentario, fiaba e commedia.
I documentari ambientati nell’isola sono:
“Extra Bitter: The Legacy of the Chocolate Islands”, documentario del 2000 di Derek Vertongen.
“Sao Tome, cent-pour-pent cacao”, documentario del 2004 di Virginie Berda.
“Mionga ki Ôbo”, documentario del 2005 di Ângelo Torres.
“The Lost Wave”, documentario sul surf del 2007 di Sam George.
LETTERATURA
Lo sviluppo della letteratura è legato all’epoca coloniale.
Tra i principali scrittori dell’arcipelago:
- Francisco José Tenreiro (20 gennaio 1921 – 1963) che è stato un geografo e poeta di São Tomé. Ha insegnato presso l’Istituto di Scienze Politiche e Sociali d’Oltremare, attualmente noto come Instituto Superior de Ciências Sociais e Políticas (ISCSP, Istituto Superiore di Scienze e Politiche) dell’Università di Lisbona. E’ diventato famoso già da adolescente per essere stato uno dei fondatori nel 1936 della rivista capoverdiana “Claridade journal”il cui focus era l’opposizione al dominio coloniale. Fu alunno del geografo Orlando Ribeiro quando era alla Escola Superior Colonial (Alti studi coloniali). Studiò anche a Londra e successivamente all’Instituto Superior de Ciências Sociais e Política Ultramarina (Istituto superiore di scienze sociali e politiche d’oltremare) a Lisbona e fu promosso filosofo nel 1961 presso la Facoltà dell’Università di Lisbona. Ha pubblicato numerosi saggi il cui argomento principale erano le sofferenze dei neri durante il dominio coloniale e i problemi della diaspora nera in Portogallo e nel mondo.
- Conceição Lima ( dicembre 196, São Tomé). Ha studiato giornalismo in Portogallo e ha lavorato alla radio, alla televisione e alla stampa nel suo paese natale. Nel 1993, Conceição Lima ha fondato la pubblicazione settimanale indipendente O País Hoje (Il Paese oggi) che ha diretto. Ha conseguito la laurea in Studi afro-portoghesi e brasiliani presso il King’s College di Londra. Lima risiede a Londra dove lavora come giornalista e produttrice per la BBC Portoghese Language Services. Le sue poesie sono state pubblicate in diversi paesi. “O Útero da Casa” è stato il suo primo libro di poesie ed è stato pubblicato nel 2004 a Lisbona dalla casa editrice portoghese Caminho. Il suo secondo libro, “A Dolorosa Raiz do Micondó”, è stato pubblicato nel 2006 dallo stesso editore. Alcuni testi sono stati tradotti in inglese dal Poetry Translation Centre di Londra.
MUSICA
- Senza alcun dubbio, il padrino della musica popolare di São Toméan è stato il gruppo Leoninos, fondato nel 1959 da Quintero Aguiar. Il suo ruolo era quello di fare da portavoce della gente di São Tomé e Príncipe. E’ stato però bandito dalla stazione radio portoghese per aver pubblicato “Ngandu”, che criticava i colonialisti portoghesi. I Leoninos si sciolsero nel 1965.
- Gli Os Úntués, negli anni Settanta e Ottanta, hanno mescolato le influenze musicali locali con quelle americane, argentine, congolesi e cubane.
- Importanti sono state anche band come Quibanzas e Africa Negra e Mindelo, che ha fuso i ritmi di São Tomé con lo stile angolano.
- Molti anche i musicisti originari dell’arcipelago che si esibivano anche a Lisbona, come Camilo Domingos, Juka, Filipe Santo, Açoreano e Gapa.
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Diffusa è anche la kizomba, ossia un’evoluzione della danza tradizionale angolana.
Testo a cura di Paola Scaccabarozzi