Per quanto riguarda l’alimentazione, una cosa è certa, se siete a dieta, il Ghana non è il paese adatto a voi.
Le possibilità sono numerose, sia nella qualità del cibo che nella categoria e prezzo dei ristoranti; la costante è che ovunque andrete e qualsiasi pietanza sceglierete, le porzioni saranno luculliane.
Si possono trovare comodi ristoranti climatizzati che offrono piatti della cucina internazionale; ristoranti locali caratteristici dove si servono esclusivamente piatti tipici della cucina locale; ristoranti francesi, ivoriani, vietnamiti, cinesi, libanesi, marocchini, indiani e perfino pizzerie (meglio aspettare il ritorno a casa!). Oppure si può mangiare con pochissimi cedi lungo i bordi delle strade o nei piccoli chioschi locali (chop-chop bars), dove le donne friggono e preparano in continuazione patatine e pollo fritto, spiedini di carne, riso con stufato di salsa di arachidi, igname in salsa di okra, il tutto piccantissimo e molto, molto gustoso.
In linea di massima l’alimentazione ghanese si basa soprattutto sui cereali quali il mais, sul riso, l’igname e la manioca, il pesce sulla costa e la carne di allevamento (mucca, pollo, faraona, coniglio, montone), ma una parte importante in tavola occupa anche la carne di selvaggina (l’agouti, un roditore, è considerato una prelibatezza).
Con l’igname e il platano si prepara il fufu, uno dei piatti nazionali, che consiste in una specie di puré o gnocco molto consistente e colloso, da mangiare con tanti tipi di elaborati stufati di carne, soffritti nell’olio di palma rosso e insaporiti dalla salsa di arachidi o dal gombo (chiamato anche okra), un baccello simile a una piccola zucchina che rende la salsa gelatinosa .
Un altro piatto tipico è il banku, una sorta di polenta di mais fatta fermentare e leggermente acidognola.
L’alternativa più diffusa è il jollof rice, una specie di riso stufato e saltato con ortaggi e servito in genere con il pollo fritto, sempre presente sia nei ristoranti che nei chop-chop, sia nelle moderne catene di fast food locali, molto in voga ad Accra.
I fagioli sono un altro alimento base e spesso vengono mischiati con il riso o con la farina di manioca. Le patate, sia dolci che non e i banani, vengono fritti come contorno per la carne o il pesce. Gli ortaggi vengono cotti principalmente come ingrediente nelle salse di accompagnamento e l’insalata cruda viene servita in ricchi abbinamenti con cetrioli, peperoni, pomodori, tanta cipolla cruda e condita con una salsa vinaigrette. La frutta locale consiste soprattutto in ananas, banane, manghi e papaya, tutte di una qualità dolcissima.
Le bevande internazionali come Coca Cola, Fanta e Sprite sono diffusissime.
Le birre in commercio sono la ABC, la Star, la Club, la Bubra e la Stone Lager, e ultimamente va molto in voga la Orijin, una birra aromatizzata che sa di chinotto. Quella artigianale è invece la birra ottenuta dal miglio, bevanda molto fermentata e caratteristica di alcune zone rurali (chiamata pito) dove viene venduta sfusa e assaporata nelle calebasse (guscio della zucca). Un’altra bevanda alcolica tradizionale è il vino di palma (ntunkum o doka), estratto dal tronco di una varietà di palma e fatto fermentare. Sempre dalla palma viene distillato un liquore molto forte simile alla nostra grappa (akpeteshie).
Un liquore, il cui consumo è legato alla passata colonizzazione, è l’acquavite aromatizzata Schnapps, diffusa soprattutto a Kumasi, dove è praticamente d’obbligo portarne una bottiglia in dono al re Ashanti, durante l’Akwasidae.
Il tè Lipton e il Nescafé si servono alla prima colazione con latte in polvere e accompagnati da pane e marmellata o miele locale, omelette, fagioli stufati e salsicce.