Premesso che la Nigeria non è un Paese turistico e che Kanaga Africa Tours è uno dei pochissimi tour operator a mondo a organizzare viaggi nel Paese, indichiamo gli oggetti artigianali che si possono trovare in generale Nigeria, anche se non con una precisa collocazione geografica, a parte la macroscopica scansione in aree.
Altro presupposto di partenza che non vale solo per la Nigeria, ma più in generale, per tutta l’Africa occidentale, resta la ricchezza di sculture, maschere, tessuti e gioielli.
Nella loro forma originale queste espressioni artistiche erano in gran parte una raffigurazione del mondo naturale e spirituale territoriale.
Maschere
Per quanto concerne le maschere infinite sono le loro declinazioni e i loro utilizzi che normalmente assumono comunque un ruolo centrale nelle cerimonie.
Ci sono sia maschere antropomorfe, sia zoomorfe. Alcune nascondono il volto, altre si indossano come copricapo. Esistono persino maschere per i fianchi, risalenti al regno del Benin.
Statue di bronzo e ottone
In Africa occidentale i bronzi più celebri risalgono all’epoca del regno Benin, l’attuale Nigeria. Placche, maschere, statue furono realizzate in passato per decorare palazzi e complessi residenziali di re e capi. Attualmente queste statue vengono realizzate ancora a mano e, anche se moderne, costituiscono comunque una forma di artigianato molto interessante.
Statue lignee
Nella Nigeria meridionale si trovano splendide statue lignee dell’etnia Yoruba.
Frequenti sono le immagini femminili come, ad esempio, quella di una donna che mette nella coppa offerte per uno degli dei del pantheon Yoruba, mentre lo prega per ottenere da lui pace e concordia. La donna indossa il grande copricapo a mitra tipico delle statue Yoruba. Il viso è curato e riprende i caratteristici tatuaggi delle opere di questo gruppo.
Diffusi in tutta la Nigeria sono i bastoni di comando, caratterizzati dalla presenza di svariate decorazioni.
Tra i tessuti da segnalare quelli degli Yoruba di color indaco detti “aderi”, onorati da disegni ottenuti con la tecnica del tie-dye (si annoda la stoffa prima di tingerla per ottenere così diverse sfumature di colore).
Tra i Fulani esiste invece una vera e propria casta di tessitori specializzati nella produzione di coperte, note con il nome di “khasa” e realizzate con pelo di cammello.
Infine, l’artigianato Hausa si basa su raffinati ricami, un tempo seguiti a mano su tuniche e copricapi, ora a macchina. I disegni si rifanno in ogni caso alla tradizione.
Testo a cura di Paola Scaccabarozzi