Dalla sua indipendenza nel 1961, la Tanzania non è mai stata teatro di guerre civili né di colpi di stato. Il paese è stabile e non si prevedono rischi a breve periodo. I principi del libero mercato sono ormai radicati e l’economia è aperta agli investimenti. il Paese gode di una crescita media del 7%. Il governo è fortemente impegnato a promuovere lo sviluppo industriale del paese tramite il miglioramento delle infrastrutture e le agevolazioni per gli investitori, non senza qualche contraddizione.
Highlights economici
- Dimensione del mercato: la Tanzania è il paese più grande dell’Africa Orientale con una popolazione di 45milioni di abitanti (dati 2021, Istituto Geografico De Agostini, Novara) distribuita su un territorio della superficie di 947.300 kmq e con una densità di 61 abitanti per kmq, dunque un mercato molto importante e significativo dal punto di vista demografico.
- In crescita, nonostante la Pandemia: Il governo della Tanzania continua a essere ottimista rispetto la crescita economica, nonostante si cominci a sentire l’impatto della pandemia da covid-19 sul turismo, sulle esportazioni e sugli investimenti. Il bilancio statale per l’anno fiscale 2020-21(di cui non si hanno al momento dati precisi) prevede una crescita del 5,5%, sebbene la Banca Mondiale ritenga che essa sarà del +2,5%. (Fonte: www.infomercatiesteri.it)
- Agricoltura e Foreste: l’agricoltura impiega la maggioranza della popolazione attiva. La terra è di proprietà dello stato che può darla in affitto. Investimenti stranieri sono destinati alle colture per l’esportazione. Il caffè, in prevalenza di qualità arabica, prospera sulle falde del Kilimangiaro, nella zona di Bukoba e sui rilievi orientali. La coltivazione di cotone è diffusa soprattutto nella ragione del lago Vittoria. Altre produzioni di rilievo sono: il tabacco, il mais, gli anacardi, il sesamo e i legumi. Le isole di Zanzibar e Pemba sono tra le principali aree mondiali di produzione di chiodi e olio di garofano. L’agricoltura di sussistenza produce mais, manioca, patate dolci, banane, e riso. Tra le essenze forestali si segnalano il cedro, l’ebano e il bambù. (Fonte, Istituto Geografico De Agostini Novara)
- Giacimenti di oro, carbone, uranio e bauxite: i giacimenti di oro sono presenti presso il Lago Vittoria, a Geita (Tanzania nordoccidentale),a Mbeya (città della Tanzania sudoccidentale), a Kahama (città del nord ovest),a Buhemba (Regione del Mara). Si producono inoltre salmarino (Dar es Salaam), sale di sorgente (Uvinza), diamanti (Mwadui-Luhombo, zona di Shinyanga), gemme (Arusha) e fosfati (Minjingu). Al largo dell’isola di Songo-Songo si estrae gas naturale. Nel paese sono presenti anche giacimenti di carbone, uranio e bauxite. (Fonte, Istituto Geografico De Agostini Novara)
- Turismo: in costante e continua espansione dalle spiagge dell’isola di Zanzibar fino ai numerosissimi parchi nazionali (del Kilimangiaro, del Serengeti, del Lago Manyara, del Ngorongoro). Secondo il Tanzania Economic Survey 2018 (National Bureau of Statistics), dunque prima del covid, il numero dei turisti in Tanzania è cresciuto del 13,5%, arrivando ad un totale di 1.505.702 rispetto ai 1.327.143 registrati nel 2017, con ricavi di 2.432,9 milioni di dollari americano, +10,6% rispetto ai 2.199,8 milioni di dollari del 2017. L’aumento del numero di turisti è dovuto alla maggiore promozione del turismo a livello nazionale e internazionale; al miglioramento dei servizi in particolare in hotel ed infrastrutture. La maggior parte dei turisti ha visitato nel 2018 un parco nazionale, con un totale di 1.168.546 visitatori, +13,6% rispetto al 2017. Per quanto riguarda Zanzibar, l’arcipelago ha registrato nel 2018, 520.809 visitatori (+36,2% rispetto al 2017), di cui il 10,6% provengono dall’Italia (oltre 55.500 persone), maggior gruppo nazionale.
(testi a cura di Paola Scaccabarozzi)