In passato definita “la terra del diavolo” per i suoi paesaggi infuocati, le aride distese di sale, i vulcani perennemente attivi e i geyser sulfurei alimentati da acque roventi, la Dancalia è uno dei luoghi più inospitali del pianeta e, allo stesso tempo, uno dei più suggestivi e affascinanti.

Situata nel Nord dell’Etiopia, questa profonda ferita lungo la direttrice della Rift Valley è una vasta depressione terrestre che in alcuni punti sprofonda fino a 120 metri dal livello del mare e si esprime in una moltitudine di scenari mozzafiato e realtà geologiche incredibili. Impossibile restare indifferenti di fronte alla natura prepotente e selvaggia del vulcano Erta Ale, o al cospetto della distesa sulfurea del Dallol, con i suoi infiniti geyser perenni con sfumature che vanno dal verde-giada, all’azzurro-cobalto, al giallo-zolfo, con striature bianche di sale e gesso. Proprio da qui proviene la maggior parte del sale della Dancalia, bene prezioso e fondamentale bene di scambio per la popolazione degli Afar, un milione e mezzo di persone disperse in clan seminomadi che da secoli trasportano il sale in blocchi per centinaia di chilometri fino agli altipiani, in lunghissime e spettacolari carovane di dromedari.