Nel sud del paese, l’isola di Djerba, nel Golfo di Gabes, è una propaggine della Tunisia con una storia a sé, che affonda le sue radici nel mito, nel tempo in cui Ulisse, sbarcato sulle sue coste, vi trovò una felice popolazione di mangiatori di loto, come racconta Omero nell’Odissea.

Quel che è certo, è che su questo tavolato roccioso lungo 28 km e largo 26, nei secoli si sono avvicendati ebrei in fuga da Gerusalemme, babilonesi, cartaginesi, romani, arabi, normanni, aragonesi e turchi. Una storia articolata e complessa che ha reso Djerba un colorato crogiuolo di popoli e tradizioni, in cui tuttavia emergono forti le ascendenze berbere ed islamiche karegite. Influenze che hanno condizionato in particolar modo lo stile architettonico, tra candide moschee adorne di cupole, portali turchesi che spiccano sui muri bianchi delle abitazioni e gli immancabili suq, dove trovare spezie, tappeti e variopinte terrecotte. Non solo turismo balneare dunque, ma molto di più, in questa splendida isola dal leggendario passato.