Namibia

Quando si pensa agli spazi sconfinati dell’Africa più selvaggia e ad antichi deserti che si aprono a perdita d’occhio in dune dai colori surreali, allora è senza dubbio alla Namibia che si sta pensando.

Un paese che vanta numerosi primati, tra cui quello di avere il deserto più antico del mondo, la più alta concentrazione di ghepardi e di rinoceronti allo stato selvatico, ed il primo popolo che si stanziò nell’Africa Australe, i Boscimani.

Sono tante le avventure e gli scenari che incantano ed emozionano i viaggiatori in questa terra straordinaria, arida e desertica, apparentemente inospitale, che si estende tra savane infinite e distese di sabbia dalle gradazioni cromatiche rosse come il fuoco, a dimostrarne l’antica formazione.

Come si esce dalla moderna capitale Windhoek, con le sue Herero Lady, le vistose signore vestite secondo lo stile coloniale vittoriano, i paesaggi vanno a sfumare in zone sempre più aride, immense terre dove cresce poco o niente e dove le specie animali hanno sviluppato la capacità di adattarsi a una vegetazione praticamente inesistente. Il Parco Etosha e le colline di pietra del Damarland, offrono gli avvistamenti più adrenalinici, in una quantità che ha del miracoloso di “elefanti del deserto”, ghepardi, leoni, rinoceronti, antilopi, giraffe e numerose altre specie, a popolare questi scenari surreali, ricchi di sali minerali nelle grandi pozze saline.

Ma l’emozione in Namibia è una costante che accompagna qualsiasi itinerario si decida di seguire, dalla sperduta aridità del deserto Kalahari, terra degli antichi Boscimani, depositari di una vita estrema che offre loro lo stretto necessario per sopravvivere, ai profili brulli del massiccio del Kaokoland, dove le donne Himba si tingono di arancione i lunghi capelli e la pelle, con un miscuglio di grasso, erbe ed ocra, lo stesso colore di cui si tingono le maestose dune del deserto più antico del mondo, il Namib, che si getta direttamente nell’Oceano, aprendosi un varco tra l’infinito cordone di sabbia di Sossusvlei, le acacie pietrificate e la nebbia termica che tutto avvolge, permettendo la sopravvivenza dei bellissimi orici, in uno degli spettacoli più suggestivi del mondo. Un contrasto di colori e scenari ovunque, dagli spettrali relitti della Skeleton Coast all’epico Fish River Canyon, e dove l’ultimo stupore sarà quello di poter trovare una piccola succursale del Reno tedesco, nella cittadina di Swakopmund a Walvis Bay, in cui le socievoli ed educate otarie accorrono sulla spiaggia a salutare i visitatori.

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