Popolazione
L’Algeria conta una popolazione di circa 42.000.000 di abitanti, con una densità di circa 16 abitanti per km².
La capitale è Algeri, nonché la città più popolosa (circa 3.500.000 abitanti).
E’ una Repubblica Semipresidenziale Socialista Araba, organizzata in 48 wilaya (prefetture), di cui solo 12 città superano i 100.000 abitanti.
La popolazione si divide in gruppi di diversa origine:
Berberi
Con il termine Berberi, si indicano gli abitanti originari dell’attuale Algeria, ossia le popolazioni, probabilmente di origine libica, preesistenti alle conquiste dei romani e successivamente degli arabi. Il termine berbero è di origine latina ed indicava tutte quelle popolazioni che vivevano al di fuori dei confini dell’Impero Romano (i barbari). A seconda delle differenti regioni ove essi si stanziarono, la loro lingua subì delle evoluzioni dialettali, che sostanzialmente individuano anche delle evoluzioni culturali differenti, dando così nascita a dei sottogruppi di popoli, la cui matrice comune è la discendenza autoctona berbera.
Mozabiti
I Mozabiti, sono gli abitanti dell’attuale Valle dello M’Zab. Popolo di origine berbero-ibadita dedito al nomadismo, divenne stanziale nella regione di Ghardaia a partire dal XI secolo, a seguito delle incursioni arabe a nord dell’Atlante. Già islamizzati all’epoca, non volevano tuttavia sottomettersi alla giurisdizione e alla cultura omayyade, pertanto migrarono in queste valli allo scopo di preservare la propria identità e cultura berberofona. Ancora oggi, vivono secondo regole sociali fortemente attaccate alla tradizione e improntate alla religione islamica, al punto che le loro antiche città vengono considerate una sorta di città-stato nello Stato.
Cabili
Gli abitanti della Cabilia, sono il popolo berbero per eccellenza. Popoli di agricoltori sedentari, resistettero nei secoli alle grandi conquiste romane, arabe, ottomane e al colonialismo francese, abbarbicandosi tra le montagne e le colline a sud-est di Algeri e rifiutando di abbandonare le proprie terre durante la conquista e le incursioni delle civiltà straniere, come invece fecero la maggior parte delle tribù berbere nomadi o semi-nomadi.
Ancora oggi parlano la lingua berbera come lingua ufficiale e mantengono una fortissima identità culturale.
Touareg
Parlare di touareg algerini è improprio. Il popolo touareg rivendica la propria unità da secoli e ha sempre rifiutato l’imposizione delle frontiere geopolitiche conseguenti al colonialismo europeo. La loro suddivisione societaria e politica si rifà ancora alla partizione tribale in clan o famiglie.
Essi si identificano piuttosto in “abitanti del deserto” o “uomini blu” (dai loro bellissimi tessuti e turbanti color indaco) e sono un popolo discendente di antichissime popolazioni nomadi berbere, probabilmente arrivate dalla Libia e dalle Regioni del nord durante le differenti incursioni arabe o lotte tribali interne. Rimasero sostanzialmente dei nomadi guerrieri e allevatori fino al secolo scorso, muovendosi in tutta l’area sahelo-sahariana inclusa tra Algeria, Niger, Libia, Mali e Burkina Faso e fondendosi a popolazioni africane subshariane. La loro lingua è il tamasheq, un’evoluzione dialettale del berbero antico, che ha la particolarità di essere una delle uniche lingue berbere ad aver adottato un codice scritto, il tifinagh, fin dal I millennio a.C. In Algeria la maggior parte dei toureg sono ormai diventati stanziali o semi-nomadi, ripartiti in tutta la Regione dell’Hoggar e dell’Illizi.
Arabi
La maggior parte degli algerini sono di cultura e lingua araba, discendenti delle prime popolazioni provenienti dalla Penisola Arabica, che a ondate successive si istallarono a partire dal VII secolo in tutto il Maghreb, convertendo le popolazioni berbere autoctone all’Islam e imponendo sulla maggior parte di essi la loro lingua e la loro cultura. Erano prevalentemente popoli stanziali di agricoltori, preferendo quindi le pianure fertili e le città (per questo la Cabilia, regione montagnosa poté conservare la propria identità), ma anche raggruppati in clan nomadi (i beduini) che si spostavano tra le distese desertiche.
Lingue
La lingua ufficiale in Algeria è l’arabo.
La seconda lingua, amministrativa, è il francese.
Due sono invece le principali lingue nazionali: l’arabo e il berbero (nella sua forma dialettale principale, il tamazight).
Tra le lingue e dialetti più parlati nell’insieme dei territori sono: arabo, berbero, tamasheq, mozabita, chaouia.
Religione
L’Islam, nella sua corrente sunnita, è la religione ufficiale di stato secondo la Costituzione del 1996.
Praticata dal 99 % degli algerini, venne introdotta dalle conquiste arabe a partire dal VII secolo.
I 5 pilastri su cui si basa la religione musulmana sono:
-credere solo nel Corano e nel Profeta Maometto
-fare la carità
-seguire le 5 preghiere giornaliere
-andare almeno una volta in pellegrinaggio alla Mecca
-rispettare il mese sacro del Ramadan
Tra gli aspetti culturali legati alla religione musulmana vi è la pratica della circoncisione maschile (non è invece seguita quella femminile). Molto sentita nella religione musulmana sunnita è la venerazione per santi e marabutti (carismatiche figure di eruditi islamici), con conseguenti pellegrinaggi stagionali ai mausolei di questi ultimi, con celebrazioni e feste religiose (i moussem)
Il rimanente 1% della popolazione è invece di fede cristiana e ebrea, ma riguarda soprattutto stranieri che hanno preso la cittadinanza algerina e molto raramente algerini convertiti.
In realtà vi fu un passato cristiano in Algeria, in epoca costantiniana, durante la quale buona parte delle popolazioni berbere si convertirono al nuovo credo monoteistico, tra cui ricorderemo la figura di Sant’Agostino di Ippona. Durante le prime incursioni arabe nel VII secolo, l’imposizione spesso forzata dell’Islam, causò una reazione nelle popolazioni berbere che tentarono la resistenza abbracciando la fede cristiana e schierandosi con i bizantini.
Il passato ebraico in terra algerina, va invece ricercato in epoca moresca e nei collegamenti con l’Andalusia. Furono infatti in prevalenza degli ebrei in fuga dalle persecuzioni in Spagna, che si stanziarono nel Maghreb, integrandosi senza problemi per svariati secoli.