Foto © A. Pappone
Abomey si trova a 144 km a nord-ovest di Cotonou nella regione abitata in prevalenza dagli Adja-Fon e rappresenta un luogo mitico per le sue vicissitudini storiche.
Fu il cuore pulsante dello spietato regno di Dahomey, i cui re governarono in maniera sanguinaria, compiendo sacrifici umani, guerre e riducendo i nemici in schiavitù. Furono i principali collaboratori nella tratta degli schiavi, ma anche i più fervidi oppositori del governo coloniale francese, tanto che la ferrovia tra Cotonou e Parakou venne progettata dai coloni appositamente per togliere potere ad Abomey, passando a 9 km di distanza per Bohicon che divenne il nuovo centro commerciale.
La sanguinosa storia di questa città è ben illustrata dai pannelli di stoffa del Musée Historique d’Abomey (Patrimonio Universale UNESCO), che raffigurano scene di guerra cruente ad opera delle famoso corpo militare delle amazzoni. Simbolo indiscusso di quello che fu il potere reale è il trono di Ghézo, piazzato sopra i teschi di quattro nemici. Il museo sorge sulle rovine di quella che fu la più imponente opera di architettura dell’Africa Occidentale, che si estendeva su un’area di 44 ettari, racchiusa entro 4 km di mura alte 10 metri e circondate da un fossato. Originariamente i palazzi erano numerosi, perché ciascun sovrano se ne fece costruire uno ex-novo, ma vennero dati alle fiamme dal sovrano Béhazin, prima della caduta del Regno nelle mani delle truppe francesi, alla fine del XIX secolo. Oggi sono stati restaurati e resi fruibili i due principali palazzi, nonché un tempo sedi dei due più importanti Regnanti, quello di Ghezo e quello di Glélé.
Concludono la visita le antiche fabbriche artigianali di Dahomey, che fabbricavano i meravigliosi tessuti con i quali venivano confezionati gli abiti e i paramenti regali. Famosi sono gli arazzi a patchwork che raffigurano gli animali totem e i simboli della potenza e delle imprese delle famiglie reali, gli stessi che decorano le facciate dei Palazzi in formelle di terracotta policroma.