Foto © T. Redaelli
A nord del Benin, prima di valicare i Monti dell’Atakora, vicino alla città di Djougou, vive il popolo magico delle montagne, i Tangba, chiamati anche i Taneka, dai due villaggi principali nella zona, Taneka Coco e Taneka Beri.
E’ considerato un popolo magico perché è il depositario della religione animista di queste zone. La grotta del Varun è il sacro luogo dove si compiono sacrifici e si consulta il futuro dei villaggi. Tutt’oggi si tratta di luoghi sconosciuti ai più e raramente se ne parla approfonditamente nelle guide di viaggio. Il primo antropologo ad essersi interessato a loro è un italiano, Marco Aime.
I Tangba sono un insieme di etnie che si rifugiarono nelle grotte di queste montagne circa due secoli fa per sfuggire ai negrieri che arrivavano da sud e all’islamizzazione che premeva da nord. Qui cominciarono a creare le proprie regole sociali che ancora oggi sono rimaste invariate e ne preservano l’identità culturale. Si tratta del popolo maggiormente ancorato alla tradizione animista e visitare in maniera responsabile un luogo con una forte identità come questo, equivale a vivere un’esperienza davvero magica e indimenticabile.
Per i Taneka il mercato è un luogo sacro, dove non sono ammesse armi né alcool. Non esistono giorni della settimana, ma a seconda di dove si tiene il mercato viene scandito il tempo. Importanti sono le cerimonie di passaggio di età dei giovani, in cui vengono compiuti sacrifici di buoi e la circoncisione fatta in età adulta è vista come prova iniziatica e di coraggio, in cui il circonciso non deve lamentare dolore. I capi spirituali sono gli anziani guaritori, vestono di un solo perizoma di pelle, di un copricapo, di una pipa e sono i veri depositari della religione, del potere delle piante, della divinazione e del sapere che viene ereditato di generazione in generazione. Ogni quartiere del villaggio è ancora governato dal proprio re e i suoi capi spirituali.
I loro villaggi sono arroccati tra le rocce e la boscaglia, mimetizzati alla vista, tanto che provenendo dalla pianura non è possibile scorgerli. Le loro abitazioni tradizionali sono prevalentemente circolari in argilla e con tetto di paglia conico molto basso, mentre le case reali sono rettangolari. Ogni luogo nel villaggio è funzionale alla religione animista e alle tradizioni dei Taneka. La piazza pubblica dove si tengono le riunioni, le case per le iniziazioni, gli alberi sacri propiziatori, il tribunale tradizionale e le aree di svago dove si gioca all’antico awale (una sorta di domino).