Foto © L.F. Paoluzzi
Un Burkina Faso insospettabile si cela all’interno dei principali parchi nazionali e riserve naturali, sperduti sul suo territorio, ricchi di una fauna e di una biodiversità che non ci si aspetterebbe di trovare in una regione in parte semidesertica e impoverita in passato da una caccia di frodo incontrollata. Eppure le sorprese naturalistiche sono infinite in questo paese che non smette mai di stupire.
Se il Parco W e il Parco Arly, sono inseriti dall’Unesco nel complesso ambientale transfrontaliero del W-Arly-Pendjari, in condivisione con i vicini Niger e Benin, il Parco Nazinga è invece interamente inglobato in territorio burkinabé e facilmente accessibile, nato come riserva privata e successivamente donato allo stato che lo ha aperto ad un pubblico desideroso di seguire le orme dei numerosi elefanti che si spostano costantemente sui suoi 97.000 ettari.
Inglobato nella bellissima regione di savane boschive, comprese tra i distretti di Po e Leo, si raggiunge facilmente da Tiebelé, tramite una suggestiva pista rurale di terra argillosa, puntellata di campi di mais, di cotone, alberi di baobab, karité e manghi, attraversando piccoli villaggi kassena e incontrando di tanto in tanto i contadini con le loro zappe, in sella a biciclette traballanti, in prossimità dell’ingresso principale del parco.
Se al suo interno ospita, in un meraviglioso scenario saheliano, numerose varietà di gazzelle, antilopi, babbuini, facoceri, coccodrilli e un’infinità di uccelli, quali il calao, emblema del paese, i branchi di elefanti sono sicuramente la sua attrattiva principale, nonché l’avvistamento più emozionante, presenti in abbondanza soprattutto tra novembre ed aprile, culmine della stagione secca, in prossimità delle due strutture ricettive, costruite intorno alle pozze principali. Anzi, capita spesso che alcuni esemplari si spingano fino ai bungalow, gironzolando indisturbati per qualche ora, in cerca di cibo, anche se in realtà il loro pasto preferito è il frutto dell’albero di karité.
Gli incontri più ricchi di fauna sono quelli all’alba e al tramonto, tuttavia nelle ore più calde è facile che i pachidermi si dedichino a qualche momento di abluzione nella pozza principale, cuore geografico della tenuta, comodamente osservabile dalla torretta di avvistamento o dal ristorante del lodge principale, davanti a una birra fresca e un buon piatto di riso con salsa di arachidi.
Veramente uno spettacolo da non perdere, così come emozionante e suggestivo sarà passare la notte nei bungalow sparsi tra la vegetazione, addormentandosi cullati dal rumore della natura e dai versi della vita selvatica.