Foto © A. Pappone
Un piccolo mondo fatato si apre nel sud del Burkina Faso, al confine con il Ghana, raccolto attorno alle antiche tradizioni di una delle più suggestive corti reali della regione west-africana. Siamo nel cuore del Pays Kassena, dove vive un popolo magico, appartenente al grande gruppo dei Gourounsi.
Arrivando da Ouagadougou la magia comincia attraversando i paesaggi tipicamente saheliani, di baobab e terra rossa, che vanno sempre più ad inoltrarsi in zone boschive, luoghi prediletti dalle migrazioni degli elefanti, che a volte si spingono fino al limitare della strada asfaltata. Una volta superata la tranquilla cittadina di Po, con il suo allegro mercato, percorrendo una bellissima pista di terra bordeaux, circondata di campi di mais, miglio e cotone, si arriva alla Corte Reale di Tiebelé, dove il tempo si ferma improvvisamente.
Popolo di pescatori, agricoltori e cacciatori, i Kassena migrarono su queste terre nel lontano XVI secolo, spinti dall’esigenza di preservare le proprie tradizioni animiste, sfuggendo all’islamizzazione sempre più incombente a nord e all’espansionismo dei regni Akan a sud.
Gioiello architettonico, la Corte Reale, con il suo sistema di abitazioni di argilla, plasmate come delle vere e proprie sculture, e dipinte come un piccolo manufatto di terracottasmaltata, racchiude in sé tutti i segreti, la spiritualità, gli usi e costumi, le tradizioni ancestrali, di questo antico popolo. Sintesi di estetica identitaria e di ingegneria spontanea, la tecnica costruttiva di queste abitazioni, riporta ad antichi savoir-faire che si tramandano intatti da secoli. Prive di finestre, a pianta rettangolare, quadrata o circolare a doppio corpo (simile al simbolo dell’infinito “ꝏ”), a seconda della destinazione d’uso, ogni loro elemento è studiato a scopo utilitaristico, difensivo e simbolico-religioso, mentre i materiali utilizzati sono quelli offerti dalla natura circostante: la terra, il legno, la paglia e i pigmenti naturali. Le forme e i motivi decorativi, dipinti sugli intonaci di argilla, sono quanto di più affascinante si possa incontrare tra le architetture tradizionali dell’Africa Occidentale, e non si può che rimanerne incantati, percorrendo gli stretti vicoli che attraversano il labirintico villaggio.
Tutto qui è investito di sacralità, spiritualità animista e simbolismo: la sala delle udienze, una sorta di tribunale degli anziani, dalla bassa copertura di paglia; le tombe della famiglia reale nella corte principale; la collina sacra dove vengono seppelliti i feticci dei nuovi nati; il granaio comunitario, protetto dallo spirito del genio dell’agricoltura (una figura femminile a rilievo, elegantemente stilizzata con falce, simbolo di abbondanza e protezione); la raffinata varietà policroma e geometrica, delle decorazioni parietali. Decorate e dipinte a mano dalle donne del villaggio, la loro policromia rossa, bianca e nera, si distingue vivacemente dalla monocromia tipica delle altre costruzioni in argilla del Burkina Faso, rendendo questo luogo estremamente affascinante, in un campionario di motivi stilizzati, che racchiudono ciascuno un preciso significato simbolico, caro alla tradizione kassena. Eseguiti con pigmenti naturali, ottenuti dall’ocra, dal carbone, dal caolino o dalle piante macerate, e stesi con penne di faraona, alternano linee geometriche a sagome di animali totem, quali il serpente, il coccodrillo, la tartaruga e la lucertola, quest’ultima, animale di grande importanza, dal momento che è l’unico ad avere il potere di stabilire la messa in sicurezza di una nuova casa, che verrà abitata solo quando questo rettile ne popolerà le pareti. In caso contrario, verrà rasa al suolo e riedificata ex-novo.
Terra ricca di miniere d’oro e di argilla preziosa, di fertili campi, di antiche tradizioni artigianali e costumi ancestrali, il Pays Kassena è una delle regioni più affascinanti di tutto il Burkina Faso, che saprà conquistare anche il più scettico dei viaggiatori. E ricordate di non indossare capi di abbigliamento rossi, colore considerato evocatore di guerre, ostilità e violenza, bandito all’interno della pacifica Corte Reale di Tiebelé.