Se la costa centrale, nei dintorni del Monte Camerun, è caratterizzata da distese lunari di sabbia scura vulcanica, ridiscendendo il litorale verso sud, si aprono le località paradisiache di spiagge dorate, orlate di palme e monumenti naturali, tra la città portuale di Kribi e la Riserva di Campo.
Una regione che accoglie piccoli villaggi di pescatori, stazioni balneari frequentate dal turismo, imponenti cascate tra rocce dalle forme antropomorfe, santuari di scimpanzé ed intricate riserve naturali, abitate dalle comunità pigmee.
Se gli originari villaggi di pescatori nei dintorni di Kribi e il suo antico porto tedesco, si sono trasformati in pochi anni in una delle stazioni balneari più frequentate del litorale camerunense, lo si deve alle sue spiagge paradisiache di sabbia fine, bordate di vegetazione tropicale e servite da strutture ricettive ben integrate con il paesaggio circostante. Questo non ha snaturato il tratto selvaggio di costa oceanica, caratterizzato ancora oggi da angoli naturalistici frequentati dalle tartarughe marine, estuari di acqua dolce che incontrano le onde marine, una placida quotidianità tradizionale dei pescatori a Ebodjé e a Eboundja, che saranno ben lieti di essere aiutati a tirare in secca la sera le loro reti cariche di pesce.
Sono le terre dei popoli Mabi e Batanga, o dei musulmani Fang, mentre i Pigmei, i primi ad aver abitato la regione, sono stati spinti sempre più nelle riserve dell’entroterra, recalcitranti all’industrializzazione e al progresso di una parte del litorale, ma anche vittime di un clima “segregazionista”.
Ogni anno i Batanga celebrano colorate e movimentate feste, con danze e canti suggestivi, reminiscenze di cerimonie e riti ancestrali, per celebrare il loro ritorno dopo la fuga forzata cui vennero sottoposti nel 1915 dalle truppe tedesche.
In direzione sud, verso Campo, le escursioni naturalistiche sono molteplici, dalle navigazioni sul fiume Lobé tra foreste di mangrovie e accampamenti pigmei, fino alle mastodontiche cascate in cui il fiume si getta con forza nell’Oceano, dalle passeggiate sul litorale di Grand Batanga, dominato dalla mistica Roche du Loup, per la sua bizzarra forma che ricorda un lupo, fino al Parco Nazionale di Campo, che accoglie le ultime famiglie di gorilla, passando per spiagge paradisiache in parte attrezzate alla ricezione turistica e in parte completamente desolate, se non per qualche piroga che ne naviga le acque.
Insomma il litorale di Kribi, ha tutti gli ingredienti, culturali e naturalistici, per rappresentare una destinazione immancabile. Il relax sul bagnasciuga e un tripudio di pesce fresco in tavola, faranno il resto.