In un’ora di battello da Sao Vicente si raggiunge la remota isola di Santo Antão, considerata il granaio di Capo Verde, assieme all’isola di Santiago. Impervie montagne frastagliate in gole e canyon, paesaggi lunari aridi che si alternano a verdi vallate coltivate in terrazzamenti, sentieri ciottolati che si inerpicano tra i piccoli villaggi arroccati sui fianchi scoscesi, caratterizzano uno degli ambienti naturali più sorprendenti di Capo Verde, nell’isola più fertile di tutto l’arcipelago.
Paradiso dei trekking, Santo Antão sorprende per l’alternanza di zone aride a sud e di verdi vallate a nord, in un paesaggio surreale dominato da una catena montuosa che raggiunge i 1979 metri, sul picco di Tope Coroa. I sentieri serpeggiano tra le gole e i canyon, attraversano piantagioni di canna da zucchero e banani, foreste di felci giganti, cedri e pini. I ruscelli miracolosi sgorgano dalle vette tutto l’anno, deviati da un sistema di canalizzazioni in grosse cisterne, serbatoi di riserva, essenziali a irrigare le colture e i terrazzamenti nei mesi più aridi. Gole, crepacci e picchi vulcanici erosi in forme bizzarre, circondano i piccoli villaggi raggiungibili solo a piedi o con le carrette di legno juvitas, attraverso minuscoli sentieri selvaggi o tracciati in pietra locale, finemente intagliata a creare un mosaico. L’isola, abitata dal XVI secolo per il suo clima favorevole e la presenza di terreni fertili e irrigabili, vive prevalentemente di agricoltura e allevamento, mentre la pesca viene praticata marginalmente nei porticcioli di Tarrafal, di Janela, di Sinagoga (dalla presenza in passato di ebrei portoghesi in esilio) o a Porto Novo, che è anche il porto principale dell’isola. Le spiagge, data la morfologia impervia sono sporadiche, tra cui Praia Formosa e Praia da Pedrinha.
Ma a Santo Antão non si viene in cerca di spiagge. La vera essenza dell’isola si respira nell’entroterra, tra i villaggi tradizionali e i campi terrazzati che puntellano le montagne e le colline. Esperienza unica è percorrere la via di pietra interna che valica le montagne tra Porto Novo e Ribeira Grande, chiamata Estrada Corda, tra sali e scendi, tornanti e strapiombi su viste mozzafiato, dapprima su paesaggi brulli, aridi e lunari, per poi addentrarsi tra la fresca vegetazione montana e ridiscendere altrettanto vertiginosamente tra le vallate irrigue del versante nord, dove si concentra il maggior numero di centri abitati, costruiti anch’essi in pietra. Tra le colline e gli antichi crateri di Concelho do Paul e di Fontainhas, le tradizioni agricole sono ancora vive e si toccano con mano attraversando le abitazioni e le tenute. Allevamenti di capre dove si produce a mano un ottimo formaggio, campi di canna da zucchero per l’estrazione artigianale del distillato grogue e del poncho di tamarindo, tramite frantoi azionati dai buoi e antichi alambicchi, e ancora, piantagioni di caffè locale dall’aroma unico, foreste di eucalipti, manghi e papaye. Tra i percorsi più suggestivi sono il sentiero che porta al cratere di Cova dove l’acqua piovana ha formato dei bacini naturali, tra scenari e pendii scoscesi da brivido, percorsi solo da qualche asino che trasporta le botti di acqua. Ovunque l’accoglienza e i sorrisi di una popolazione ospitale e cordiale che sarà fiera di condividere e far scoprire la propria cultura e tradizioni.