La Costa d’Avorio è decisamente il paese dell’Africa Occidentale ad avere la più ampia scelta di sistemazioni alberghiere, di ottimo livello e con il miglior rapporto qualità/prezzo.
Inutile dire che Abidjan è la città con la maggior offerta, dai grandi e lussuosissimi alberghi delle catene internazionali a hotel di media categoria più che dignitosi e di ottimo standing, fino ai piccoli alberghi “a ore”, pratica molto in voga in Costa d’Avorio e che offre un enorme giro di affari a queste strutture decisamente squallide e sconsigliabili.
Molto buoni sono gli alberghi nelle zone costiere di villeggiatura, quali Assinie che conta un’infinità di resort molto belli e di buon gusto, ricercati da un turismo benestante locale, o Grand Bassam, anche se il suo storico albergo Étoile du Sud, comincia a perdere patina e meriterebbe di tornare al suo antico splendore con una piccola ristrutturazione.
Se in una città del nord, quale Khorogo, non ci si aspetterebbe mai di trovare un albergo appena ristrutturato di tutto punto e che nulla ha da invidiare ai grandi alberghi di Abidjan, spostandosi verso le città del nord-ovest, quali Bundiali, Odienne o Man, il livello è decisamente inferiore e la manutenzione lascia a desiderare, anche se in tutte le strutture non mancherà una piscina, l’aria condizionata e una birra ghiacciata.
Yamoussoukro e Bouaké possiedono i due alberghi forse più famosi della Costa d’Avorio, anche se molto diversi tra loro in atmosfera e dimensioni. Uno è lo storico Hotel President, costruito su una torre/grattacielo di stile modernista negli anni ’80. Fu uno dei primi edifici della nuova capitale, voluto dal presidente Boigny per accogliere le delegazioni dei potenti della Costa d’Avorio e dell’Africa intera. Fortunatamente da qualche anno cominciano a ristrutturare alcuni piani di questa enorme costruzione, altrimenti piuttosto decadente nelle vecchie stanze con la moquette e le toilette anni ’80. Inserito in un bellissimo scenario naturalistico, con un parco ben curato è comunque una struttura che merita uno stop, se non altro perché rappresenta il simbolo del boom economico della Costa d’Avorio post-indipendenza e tutta l’ambizione di un Presidente piuttosto controverso ed enigmatico, ma che fu sicuramente una figura molto affascinante.
A Bouaké l’atmosfera cambia decisamente tra i piccoli bungalow arredati con materiali e oggetti d’artigianato locale, disseminati in un magnifico giardino, in cui passeggiano indisturbati dei piccoli cerbiatti “da compagnia”. Un quadro idilliaco e di charme totalmente inaspettato, quello offerto dal pluripremiato Mon Afrik nella città “ribelle” di Bouaké, e con una cucina internazionale veramente di qualità.