Foto © A. Alberghina
A poco più di 200 chilometri dalla caotica Abidjan, capitale economica del Paese, si trova la cittadina di Abengourou, a sua volta capitale di un piccolo regno, quello degli Agni dell’Indeniè. Una ferrea ma pacifica monarchia che si regge sulla ricchezza generata dai prodotti della terra e condivide con gli Ashanti del vicino Ghana il culto dell’oro e della persona del re.
Gli Agni, discendenti da un ramo del gruppo Akan, migrarono dal Ghana in Costa d’Avorio nel diciottesimo secolo e, guidati dal sovrano Nanan Amoakon Dihye II, si stanziarono nella regione di Abengourou, che divenne capitale del regno e, dal 1883, sede del palazzo reale. Un edificio su due livelli, costruito interamente in banco, che fu residenza dei sovrani dell’Indeniè fino a quando, nel 1910, il re Boa Kouassi II dispose l’edificazione di un secondo palazzo, più grande e più sontuoso, in cui abitare con la famiglia e i dignitari di corte.
La precedente residenza, entrata temporaneamente in disuso, è stata di recente ristrutturata per volere dell’attuale re, Boa Kouassi III, il diciassettesimo della dinastia Agni, ed è divenuta sede della corte reale e di un interessante museo in cui si conservano manufatti e reperti relativi alla storia e alla cultura del regno dell’Indeniè.
Le tradizioni di corte si mantengono tutt’oggi vive grazie alla presenza a palazzo di dignitari, notabili e anziani del consiglio della “chefferie” che a cadenza regolare danno vita ad animate celebrazioni che coinvolgono attivamente tutta la popolazione, chiamata a testimoniare e rinnovare la fedeltà al proprio sovrano.
Indispensabili prima di ogni celebrazione tradizionale, e prima che il re si manifesti ufficialmente alla popolazione, sono i riti di purificazione delle sacerdotesse komian, uniche depositarie dei segreti della trance, di cui è ancora oggi attivo il principale centro di formazione a Aniassoué, un piccolo villaggio non lontano da Abengourou.