Popolazione
La Costa d’Avorio ha una popolazione di circa 20.000.000 di abitanti, con una densità di circa 60 abitanti per km². La capitale politica è Yamoussoukro, fondata nel 1983 e che conta 356.000 abitanti circa. La capitale economica nonché la città più popolosa è invece Abidjan con una popolazione di 3.700.000 abitanti.
E’ una Repubblica Semipresidenziale suddivisa in 19 Regioni amministrative.
Il sud del paese, con fertili terre dal clima più umido è quello ove si concentra maggiormente la popolazione e l’economia del paese, mentre le popolazioni del nord, seppur anche esse piuttosto popolose, vivono prevalentemente di un’economia di sussistenza.
Il paese offre una grande varietà di popoli di origine diversa, ognuno con le proprie tradizioni e culture e con le proprie lingue o forme dialettali.
I vari gruppi etnici, circa una sessantina, sono suddivisi sulla base di 4 origini principali. Tra questi i maggioritari sono:
Origine Akan
Gli Agni, migrarono dal Ghana in ondate successive probabilmente tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, per sfuggire alle persecuzioni e alle guerre di conquista del potente popolo Ashanti (anch’essi Akan). Installatisi nell’attuale regione di Abengourou, fondarono il potente Regno matrilineare di Indenié, che basava la propria ricchezza sul commercio dell’oro e i possedimenti terrieri. Ancora oggi sono ancorati alla propria gerarchia monarchica, organizzata intorno a una famiglia reale e al suo re. Parlano la propria lingua agni e sono rimasti a maggioranza praticanti della religione vudù, con un culto affidato interamente alle sacerdotesse komian, le sole depositarie di ciò che è occulto e addette alla mediazione tramite la trance.
I Baoulé fuggirono dalla regione Ashanti del Ghana intorno al XVIII secolo sotto la guida della loro regina Pokou. La leggenda vuole che inseguiti dagli Ashanti, arrivarono alla riva del fiume Comoé e la loro regina decise di sacrificare il proprio figlio agli ippopotami che ne infestavano le acque. Fu così che i grossi mammiferi aiutarono Pokou e il suo popolo ad attraversare il fiume. Una volta arrivati sull’altra riva, la regina pronunciò il suo lamento di dolore “baoulì” (mio figlio è morto). Si insediarono nella vasta regione delle savane centrali boschive, a nord dell’attuale capitale Yamoussoukro e ancora oggi costituiscono circa il 25% dell’intera popolazione ivoriana. La loro lingua di origine akan è il baoulé e le loro tradizioni spirituali sono legate al culto degli spiriti e delle maschere (goly, una delle più caratteristiche). Particolarmente ricca ed elaborata è la loro produzione artigianale di tessuti di cotone.
Gli N’Zima e gli Ehotilé, sono due popoli di origine akan che a differenza degli Agni e dei Baoulé, si insediarono nella regione lagunare e marittima, inclusa tra Grand Bassam e Assinié. Furono tra i primi popoli ad abitare il litorale orientale della Costa d’Avorio e ancora oggi sono dediti prevalentemente alla pesca. I loro villaggi di pescatori in prossimità delle spiagge sono costruiti secondo tecniche tradizionali in bambù o frasche di palma e alle donne è affidata la fumigazione del pesce.
Origine Voltaica (o Gour)
I Senoufo, sono uno dei popoli più antichi della Costa d’Avorio. Immigrati dall’attuale zona del Burkina Faso e del Mali, arrivarono probabilmente in ondate successive già tra il XII e il XIV secolo, nella regione della savana sudanese a nord del paese. Oggi costituiscono il gruppo maggioritario nella provincia di Khorogo. Essendo essenzialmente degli agricoltori pacifisti, molto attaccati ai propri costumi ancestrali, probabilmente migrarono alla ricerca di terre da coltivare e per sfuggire all’islamizzazione dei popoli sahelo-sahariani. Ancora oggi la quasi totalità dei Senoufo segue le pratiche della religione animista, tra cui i culti di iniziazioni hanno un ruolo centrale. I giovani vengono sottoposti al Poro, uno dei riti di passaggio all’età adulta tra i più complessi di tutta l’Africa, che si basa su una formazione di ben 7 anni, durante i quali il giovane imparerà il proprio ruolo in seno alla società tradizionale senoufo, le radici, la storia e i segreti del proprio popolo, ivi inclusa la spiritualità e la pratica rituale. Caratteristico è il loro artigianato, in particolare una tecnica di tintura naturale bogolan con cui vengono decorati i tessuti di cotone.
Origine Kru
I Beté, sono il secondo gruppo maggioritario della Costa d’Avorio, dopo i Baoulé e sono suddivisi in 93 tribù differenti, con 5 varianti linguistiche beté. Si insediarono in una vasta aerea centro-occidentale, di cui la città di Daloa costituisce il fulcro. Assieme ai Senoufo e gli Ehotilé, furono tra i primi popoli ad arrivare in quella che è l’attuale Costa d’Avorio, migrando probabilmente intorno al XIV secolo dalla Liberia. La loro religione animista è piuttosto complessa e si rifà a un dio superiore che regola l’universo e a un capo che regola la dimensione spirituale umana. Non tutti i beté seguono il culto delle maschere, ma tutti accompagnano i propri riti con danze e strumenti tradizionali (alla base del genere musicale zouglou moderno), oltre a possedere un antichissimo savoir-faire nella fabbricazione di tessuti ricavati dalla lavorazione della corteccia degli alberi.
i Kroumen, questo popolo di origine kru, immigrato dall’attuale Liberia, a differenza dei Beté e degli Wé (altro popolo di origini kru), si insediò lungo le coste atlantiche e divenne un popolo di pescatori. Oggi costituisce il gruppo maggioritario nella regione costiera occidentale che fa capo alla città di San Pedro. Per la loro storica familiarità con il mare, vennero spesso impiegati dai coloni europei sulle navi commerciali tra XVI e il XX secolo. La maggior parte di essi è oggi dedito alla pesca tradizionale, su piccole imbarcazioni di legno di fabbricazione propria.
Origine Mandé
I Malinké, popolo appartenente al grande gruppo Mandé, autoctono in numerose regioni tra la Guinea, il Burkina Faso, il Mali, la Liberia, la Sierra Leone, la Guinea Bissau, il Gambia e il Senegal, migrarono nelle regioni nord-occidentali dell’attuale Costa d’Avorio a partire dal XV secolo circa, seguendo qui una propria evoluzione regionale, linguistica e culturale, che li portò a distinguersi da altre famiglie mandé, quali i bambara o i dioula. La maggior parte di essi si convertì all’Islam, anche se oggi rimangono molto vive in seno alle comunità le tradizioni legate all’animismo, che vengono seguite in sincretismo, o secondo una distinzione netta tra religione monoteista da una parte e tradizione ancestrale dall’altra. Nella zona di Odienné perdurano fino ad oggi delle caratteristiche danze delle maschere, che rimontano alla notte dei tempi e agli antichi culti propiziatori e iniziatici di questo popolo di agricoltori, cacciatori e guerrieri. La loro società gerarchica è ancora divisa in caste: quella dei nobili, quella dei fabbri o artigiani, quella dei griots addetti a cantare le leggende e trasmettere oralmente la storia del popolo, e infine la casta dei cacciatori (donso), riuniti in confraternite segrete, ove si perpetuano antichi saperi sospesi tra magia e spiritualità.
I Dan/Yacouba, antico popolo di agricoltori di origine mandé, si insediò nelle regioni centro-occidentali ivoriane, al confine con la Liberia e la Guinea, nell’attuale regione di Man e Touba. Parlano la omonima lingua dan e hanno conservato intatte le proprie tradizioni ancestrali. Di religione animista seguono il culto delle maschere e delle iniziazioni. Vige la poligamia che regola la vita familiare e del focolare, mentre le comunità sono organizzate secondo la gerarchia tradizionale di un capo-villaggio e dei capi-clan. I loro villaggi sono generalmente costruiti in prossimità di una foresta che viene investita di sacralità e il cui accesso è riservato solo agli iniziati, unici depositari dei segreti delle maschere. Particolarmente caratteristica è la maschera sui trampoli gue gblen.
Lingue
La lingua ufficiale in Costa d’Avorio è il francese.
Tra la moltitudine di lingue e dialetti locali, parlati nell’insieme dei territori, i principali sono: agni, baoulé, dan, dioula, beté e senoufo.
Religione
Il 45% della popolazione è di fede musulmana (soprattutto le popolazioni del nord).
Il 40 % segue il Cristianesimo (soprattutto nel centro-sud)
Il 15 % è rimasto interamente legato alla religione animista e vudù, anche se un’alta percentuale di chi si professa una delle religioni monoteiste seguein sincretismo la spiritualità e le tradizioni ancestrali.