Popolazione
La Repubblica Federale d’Etiopia negli ultimi 60 anni ha conosciuto un aumento demografico vertiginoso, che attesta un tasso di crescita intorno al 3%. La popolazione conta oggi 90.000.000 di abitanti circa, di cui l’80% circa vive nelle zone rurali, essendo l’agricoltura il sostentamento principale. In Etiopia si parlano 80 lingue e altrettanti dialetti, ma le varie etnie si possono catalogare in 8 gruppi principali:
Gli Oromo, in origine pastori nomadi e abili guerrieri a cavallo, provenienti dal Kenya, sono oggi stanziali e costituiscono il gruppo etnico di maggioranza in Etiopia. Confessano le tre religioni principali senza preferenza (cristiano ortodosso, Islam, animismo) e sono generalmente avversi al governo centrale costituito in prevalenza dal gruppo minoritario di zigrini.
Gli Amhara, sono ferventi cristiani e agricoltori per tradizione, dopo gli Oromo sono il secondo gruppo etnico del paese. A partire dal 1200 si imposero nella storia del paese e la loro lingua divenne lingua nazionale.
I Tigrini, vivono per lo più nella regione del Tigrai e sono anch’essi attaccati profondamente alla terra, all’agricoltura, e alla religione cristiano-ortodossa. Molte importanti cariche di governo sono affidate a dei zigrini.
I Somali, abitano la regione del Somali, nelle aride terre a sud-est del paese. Sono profondamente islamizzati.
Gli Afar, abitano la regione più inospitale dell’Etiopia, la Dancalia e la loro economia ruota attorno all’estrazione e il trasporto del sale tramite le carovane di dromedari. Sono fortemente islamizzati.
I Sidama, composti di cinque sottogruppi, sono una popolazione dedita soprattutto alla coltivazione di tabacco, cereali, caffé e enset. La loro religione è animista, che crede negli spiriti e negli antenati, o musulmana di corrente sufi.
I Gurage, di origine semitica, non hanno preferenze religiose e sono grandi lavoratori agricoli.
Gli Harari, anch’essi di origine semitica, vivono da sempre nella storica città di Harar, roccaforte dell’Islam, di cui sono caratteristiche le case a due piani e il piano urbanistico simile a quello dei suq mediorientali.
Per finire citiamo i popoli della bassa Valle dell’Omo, in cui si concentrano numerose etnie che vivono ancora secondo la tradizione e seguendo le religioni ancestrali animiste. Tra loro, i Konso dalle abitazioni fortificate in pietra e i feticci waga, gli Hamer, famosi per le bellissime acconciature e la cerimonia di iniziazione del salto dei tori, i Mursi e i Surma, con le loro scarificazioni e piattelli labiali e i Karo, rinomati per la decorazione pittorica del corpo.
Lingue
La lingua ufficiale è l’amarico.
Tra le lingue parlate più diffuse sono l’oromo, il somalo, il tigrino e l’arabo, mentre tra le lingue europee larga diffusione hanno l’inglese e l’italiano.
Religione
Il 60 % degli etiopi è di religione cristiana, tra cui in prevalenza i cristiani ortodossi, seguiti dai protestanti, evangelici e cattolici.
Il 30 % circa è musulmano.
Il 10% è animista o professa religioni minori (testimoni di Geova, rastafarianesimo).
Una piccola comunità nel nord-ovest del paese, i Falascia, è di religione ebraica, un tempo ben più numerosa, prima che negli ultimi decenni, varie operazioni segrete condotte da Israele e dagli Stati Uniti gli aiutasse a lasciare l’Etiopia per rifugiarsi in Israele. Nell’ordine l’operazione Moses, l’operazione Joshua, e infine quella Solomon.
Il Rastafarianesimo è una religione che individuò in Heilé Selassié il nuovo messia della profezia biblica secondo cui “i re verranno dall’Africa”, tanto da vedere l’Etiopia come una nuova terra promessa per tutte le comunità nere delle Americhe. L’imperatore Selassié, quando giunsero i primi rastafari afrocaraibici in Etiopia, regalò loro delle terre a Shashemene, dove ancora oggi vive la comunità di rastafari.