Il Parco Nazionale di Lopé, Patrimonio UNESCO dal 2007, occupa geograficamente il cuore del Gabon, sintesi di una natura che cresce rigogliosa su una dolce morfologia collinare, ai piedi del Monte Brazza, segnata dal corso tortuoso del fiume Ogooué. Regione difficilmente raggiungibile per mancanza di strade di accesso praticabili, è rimasta interamente ricoperta di lussureggianti foreste vergini, antiche savane misteriose e improvvise radure, popolate da una fauna selvatica tra le più ricche del Gabon.
Proprio il suo isolamento ne ha preservato intatti gli ecosistemi e le tradizioni di affascinanti popoli che qui migrarono a ondate successive a partire dal X secolo, insediandosi in una terra selvaggia, già abitata da popoli sconosciuti fin da tempi antichissimi, come testimoniano le incisioni rupestri di epoca neolitica.
Qui i Pigmei e i Fang di origine bantu, divennero i veri depositari dei segreti di una natura incontaminata e impenetrabile ai più, a volte anche ostile. E’ infatti con il loro aiuto se di recente, i centri di ricerca hanno potuto seguire le piste per studiare i gorilla e le famiglie di mandrilli dal variopinto muso, che popolano silenziosi le distese e la fitta vegetazione del parco.
Su queste verdi terre, tra i declivi, la foresta pluviale, gli improvvisi avvallamenti delle radure (bai), le anse del fiume Ogooué e una misteriosa savana, le cui origini antichissime sono ancora oggi inspiegabili, vagano indisturbati branchi di elefanti, bufali, potamoceri, sitatunga, oltre a un’immensa varietà di uccelli, tra cui l’endemico picatarte.
Spettacolo unico, dopo una gita in barca sul fiume, è l’ascesa al Monte Brazza, il cui nome ricorda la spedizione del 1874 dell’esploratore italo-francese, Pierre Savorgnan di Brazzà, per ammirare dall’alto il corso tortuoso che il fiume Ogooué disegna sulla magnificenza dei paesaggi circostanti.
La Regione di Ogooué-Ivindo è ancora oggi tutta da esplorare e richiede una forte motivazione, data l’impenetrabilità di molte zone, la mancanza di strutture ricettive adeguate e l’assenza di arterie stradali praticabili (il treno rimane il mezzo migliore per arrivare a Lopé), ma è proprio questo aspetto a renderla un’avventura indimenticabile e una destinazione per veri appassionati. L’incontro con i segreti e le ritualità ancestrali delle popolazioni fang e pigmee, farà il resto.