Il lago Assal si trova nella depressione più bassa dell’intera Africa, a ben 155 metri sotto il livello del mare che il punto più basso in Africa e il terzo punto più basso sulla Terra dopo il Mar di Galilea e il Mar Morto.
Si direbbe un lago magico, che ha il potere di cambiare colore a seconda della variazione di luce che scandisce la giornata. La gamma cromatica di questo lago salatissimo, varia dall’accecante bianco dei depositi di sale e dei cristalli di cloruro di sodio, al turchese e verde smeraldo della riva, al blu e l’azzurro delle acque più profonde con le loro graduali sfumature. Un vero spettacolo e gioiello naturalistico, dai colori paradisiaci, ma custodito nel cuore di una delle regioni desertiche più inospitali della terra, circondato da vulcani inattivi e sedimenti lavici neri come la pece.
Qui vivono ancora i nomadi Afar, gli unici che si sono adattati ai climi torridi e all’ambiente totalmente inospitale, e che continuano a sopravvivere grazie all’estrazione e al commercio del sale, che trasportano attraverso il deserto con le spettacolari carovane di cammelli, fino a giungere in Etiopia, e commerciare attraverso la pratica del baratto prodotti come sorgo, carbone e altre merci. Il sale veniva scambiato anche con l’Abissinia meridionale per caffè, avorio, e storicamente anche schiavi. Una fonte di ricchezza per le tribù locali che si è tramandata sino ai giorni nostri. Negli ultimi due decenni, l’estrazione mineraria industriale è stata ripresa con lo sviluppo di strade collegate alla baia di Ghoubbet El Kharab dal Golfo di Tadjoura. L’attuale strada per il lago Assal è asfaltata. Il lago Assal è considerato la più grande riserva di sale al mondo.