Il nord della Nigeria, fino a poco tempo fa praticamente inaccessibile per motivi di sicurezza, si sta cautamente riaprendo al turismo internazionale, svelandosi in tutta la propria ricchezza culturale, fatta di antiche tradizioni ed eccentriche corti di Teocrati Fulani ed Emiri Hausa, in un suggestivo “feudalesimo africano” ed atmosfere da “mille e una notte”.
Una storia antica e tra le più complesse del Continente, caratterizzata da continui giochi di potere tra Emirati Fulani ed Hausa, eredi del ricco e potente Califfato di Sokoto, dei tempi della Jihad di Dan Fodio.
Siamo tra le regioni più remote ed inaccessibili, ma anche tra le più potenti, del nord della Nigeria. Tra gli Stati-Emirati di Kano, Kaduna, Jigawa, Bauchi, le Corti di Zaria e Dutse, tra ambientazioni che sembrerebbero quasi un set cinematografico: caratteristici palazzi reali dalle complesse geometrie tradizionali Hausa; ricchi cerimoniali di corte e sfarzose parate a cavallo del Durbar; cortei di cortigiani con i loro turbanti e gli ampi boubou, dai colori intensi e dai ricchi ricami; teorie di cavalli bardati dei loro paramenti migliori, per omaggiare i regnanti e gli ospiti, durante le celebrazioni musulmane o in occasioni particolari.
Da non perdere, gli spettacoli dei saltimbanchi-santoni Gadawan Kura, detti “uomini iena”, ammirati e temuti dalla popolazione locale per i loro poteri magici, che ammaestrano iene, pitoni e babbuini, inscenando riti concitati dove le madri danno “in pasto” alle iene i loro neonati, per proteggerli misticamente e renderli più forti.
Caratteristici sono i movimentati incontri di boxe di strada, sport tradizionale degli Hausa, chiamato dambe, e la cerimonia sharo dei Fulani, un rito di passaggio all’età adulta, in cui i giovani devono provare la propria virilità e coraggio, subendo fustigazioni.