A differenza di tanti paesi dell’Africa Occidentale, la Guinea Bissau non offre grandi possibilità per uno shopping sfrenato. Diciamo che i bissau-guineani per tradizione non sono dei grandi commercianti.
Tuttavia se siete a caccia di souvenir, a Bissau, Bubaque e Quinamel, non mancherà comunque occasione di trovare qualche interessante manufatto e prodotto locale da mettere in valigia.
A Bubaque, il piccolo mercato non è molto interessante per gli acquisti, ma sulla strada principale che dal pontile porta al museo e vira poi verso la scuola, vi sono alcune boutique di artigianato, gestite in prevalenza da stranieri, senegalesi o touareg, che oltre a qualche interessante maschera e scultura bijagos propongono anche manufatti provenienti da altre regioni e paesi africani, o qualche grazioso gioiello, tipico delle popolazioni desertiche.
A Bissau la scelta è sicuramente più ampia. Per i tessuti e le stoffe, il piccolo Mercato Centrale non lontano dal Porto, o l’enorme e caotico Mercato di Bandim, offrono l’imbarazzo della scelta, ma se cercate la qualità e qualcosa di veramente caratteristico, una visita alla cooperativa di tessitori di Quinamel sarà d’obbligo, soprattutto per i raffinati tessuti pepel, mandjaka e peulh. A Quinamel è possibile acquistare anche dei souvenir “gastronomici”. Non ripartite senza un sacchetto del prodotto nazionale per eccellenza, l’anacardo tostato, o se siete amanti delle bevande alcoliche, non lasciate il paese senza un litro di cana, il buon rum artigianale che vi scalderà nelle fredde sere invernali in Italia, non solo con la sua alta gradazione alcolica, ma anche con il suo gusto, riportandovi alla mente atmosfere ben più “tropicali” e calde.
Per finire, qualche ora (almeno una per scegliere e l’altra per contrattare!) al villaggio artigianale di Bissau e vedrete che la valigia verrà riempita a dovere, prima di riprendere il volo di ritorno!