Chiamata la Polinesia dell’Africa dell’Ovest, questo gioiello naturalistico della biosfera comprende 88 isole a largo delle coste della Guinea Bissau, di cui appena una ventina abitate da una popolazione che vive ancora secondo le tradizioni e in simbiosi con la natura.
Se Bubaque è l’attuale capitale (con Bolama lo fu in passato per l’intera Guinea Bissau in epoca coloniale), isole come Joa Vieira, Canhabaque (chiamata anche Roxa), Rubane, Soga e Orango, sono rimaste incredibilmente selvagge.
Distese di spiagge paradisiache, intricati labirinti di mangrovie, desolate distese lagunari, o entroterra di foreste lussureggianti, queste isole offrono ancora l’habitat incontaminato a lamantini, ippopotami, tartarughe marine, scimmie e numerose specie avifaunistiche. Qui, in alcuni isolati villaggi vivono i bijagos, antico popolo di agricoltori dalla complessa spiritualità e riti ancestrali, il cui ordine sociale è ancora oggi regolato da gerarchie tradizionali matrilineari, che affidano il potere alle regine e alle sacerdotesse.
Pertanto doveroso, prima di raggiungere la selvaggia radura all’interno dell’isola di Orango, abitata dai rari ippopotami marini, è rendere omaggio al Mausoleo della Regina Okinka Pampa, stoica eroina che guidò il popolo insulare alla resistenza contro l’esercito coloniale portoghese. Entusiasmante sarà incontrare l’accogliente popolazione di Canhabaque, dedita alla spremitura artigianale dell’olio di palma rosso o alla raccolta dei molluschi sulle spettacolari spiagge che circondano l’isola. Istruttivo sarà soffermarsi sugli usi e costumi dei piccoli villaggi nell’entroterra dell’Isola di Bubaque, prima di raggiungere l’incredibile spiaggia di Bruce, o ancora, incontrare il re e la regina del piccolo villaggio di Soga.
Un’esperienza all’insegna della natura e delle tradizioni che difficilmente si dimenticherà.