La regione degli altopiani centrali è dominata dalle cime innevate del Monte Kenya, che raggiungono i 5199 metri sulla vetta Batian, la seconda di tutto il continente africano, dopo il Kilimangiaro. Osservando la sua imponenza dal villaggio di Nanyuki, che segna anche il punto esatto dove passa l’Equatore, si capisce immediatamente perché ancora oggi è considerato la “dimora degli dei” dalle popolazioni locali dei Kikuyu.
Su queste verdi e fertili terre, tra i pendii scoscesi che si inerpicano fino alle sommità frastagliate che spariscono tra le nuvole, tutto è magico.
Magico potrebbe sembrare anche il sorprendente fenomeno naturale della “forza di Coriolis”, nel punto esatto in cui passa l’Equatore, testabile con un piccolo contenitore d’acqua e un ramoscello galleggiante e osservando che spostandosi di pochi centimetri, da una parte all’altra della linea immaginaria, il bastoncino girerà in due sensi differenti a seconda dell’emisfero.
Ma la magia è anche e soprattutto la varietà di una natura incontaminata che cambia costantemente spostandosi in altitudine. Se le vallate e le fertili pianure circostanti, furono per secoli espropriate dai coloni, dopo l’Indipendenza vennero in parte restituite alla popolazione locale che ne ha fatto il principale granaio del paese, o trasformate in ranch per la conservazione delle numerose specie animali che popolano la zona, quali elefanti, antilopi, bufali e leopardi.
Man mano che ci si avvicina alle pendici, la base del Monte Kenya viene inanellata e fagocitata in una vera e propria giungla, attraversata da boschetti di bambù e un’infinità di ruscelli che scorrono a valle dai fianchi della montagna. Sulle alture intermedie un tripudio di conifere e cedri introducono ai primi ghiacciai e al diradarsi progressivo della vegetazione che diventa sempre più arbustiva e stepposa, impreziosita dalle infiorescenze alpine delle bellissime lobelie, e dalla caratteristica Dendrosenecio keniodendron, pianta endemica simbolo del Monte Kenya.
Ogni versante è servito da strutture ricettive e presenta un proprio paesaggio caratteristico. Se i più esperti non avranno particolari difficoltà a raggiungere le vette vulcaniche del Batian e del Nelion, entrambe sopra i 5000 metri, per i meno esperti il percorso più semplice è quello che arriva sul Lenana (4985 metri). Le vie di accesso che serpeggiano e si inerpicano verso le sommità sono molteplici, riservano spesso incontri ravvicinati con la fauna locale, e sono percorribili in una giornata di marcia attraverso scenari che cambiano continuamente, dalle savane circostanti alle fitte foreste e boschi, dalle brughiere alpine e le steppe d’altura ai piccoli laghi incastonati nella roccia, dai ruscelli e ghiacciai fino alle vette innevate, desertiche e frastagliate, dalle quali osservare il Kenya, al di là delle nuvole.
Assolutamente un punto di vista privilegiato e una magia tutta da vivere, su questo Parco Nazionale, Patrimonio della Biosfera (UNESCO 2013).