Altipiani e montagne che svettano oltre i 3000 metri di altitudine, picchi rocciosi e tornanti vertiginosi che si aprono a strapiombo su vallate e praterie, incastonate da paesaggi alpini di straordinaria bellezza. Siamo nel cuore insospettabile del Sudafrica, nel suggestivo Regno del Lesotho, tanto piccolo, quanto ricco di sorprese naturalistiche.
E’ qui che svetta il monte più alto di tutta l’Africa Australe, il Thabana Ntlenyana con i suoi 3450 metri, ed è qui un moderno impianto sciistico a 3200 metri, nella zona di Oxbow, servito da accoglienti chalet turistici. Più che in un paese dell’Africa, sembrerebbe quasi di essere in Svizzera, se non fosse il popolo Basotho, con le sue antiche tradizioni e un abbigliamento fortemente identitario, a ricordarci che siamo nella piccola enclave indipendente del Sudafrica, il cui territorio si eleva nella sua totalità al di sopra dei 1000 metri di altitudine.
Dominato dalla catena dei Monti Drakensberg, chiamati Maluti in lingua locale, la sua morfologia è caratterizzata in prevalenza da vette, creste rocciose e canyon, tra le cui gole si incanala l’acqua piovana che confluisce nei 3 principali fiumi, l’Orange, il Caledon e il Makhaleng, che ne solcano il territorio, quale principale fonte idrica ed idroelettrica, mentre solo una piccola parte delle sue terre è coltivabile, con preponderanza di pascoli erbosi che favoriscono l’allevamento bovino e caprino.
Va da sé che per esplorare un simile territorio, ancora molto lontano dal turismo di massa, e per poter godere al meglio dei suoi straordinari paesaggi montuosi, il mezzo di trasporto prediletto è senza dubbio il cavallo, utilizzato per tradizione proprio dalla popolazione locale, che si sposta rigorosamente su una sorta di pony autoctono, derivante da un incrocio di esemplari giavanesi ed europei.
Ai trekking a cavallo, ideali per esplorare la spettacolare Bokong Nature Reserve, lo Ts’ehlanyane National Park, o i dintorni naturalistici del villaggio di Malealea, pioniere del turismo in Lesotho, si integrano perfettamente i magnifici circuiti a piedi, in un’infinità di itinerari eco-turistici tra gli impervi sentieri che collegano i villaggi rurali, alla ricerca dell’endemica aloe polyphylla, di impronte di dinosauro e pitture rupestri, o si snodano tra gli scenari alpini del Sani Pass, degli Hodgson’s Peaks e della vetta del Thabana Ntlenyana, in compagnia delle gentili guide natie, avvolte in tradizionali coperte di lana colorata (lekhokolo) e con il loro caratteristico copricapo appuntito (mokorotlo), simile alla forma della collina Qiloane, da cui la leggenda vuole sia stato ispirato, così come i conici tetti di paglia dei rondavel, le case tradizionali cilindriche, dai muri di pietra.
Paesaggi straordinari che incantano i visitatori, di verdi vallate animate dalle mandrie al pascolo e dai piccoli villaggi tradizionali, di stretti sentieri che si inerpicano a strapiombo sui canyon e le gole rocciose, di passi alpini e valichi di montagna che sfiorano il cielo, al quale i Basotho sono particolarmente legati, rivolgendo stagionali suppliche e sacrifici animali, supervisionati dagli stregoni sangoma, affinché la preziosa pioggia, possa finalmente scendere copiosa.