Foto © L.F. Paoluzzi
A nord-ovest, verso il confine della Sierra Leone si apre una spettacolare insenatura, un lembo di terraferma paradisiaco, incastonato tra l’Oceano e il Lago Piso. Qui sono le bellissime spiagge di Robertsport, una delle poche località costiere ad essere attrezzata più o meno “ecologicamente” per la ricezione di visitatori, in particolare per gli amanti degli sport acquatici.
Una distesa di sabbia dorata, orlata di palme e bordata da una lussureggiante vegetazione tropicale, si apre su una baia accarezzata dalla brezza marina e dalle correnti atlantiche che rendono questo tratto di mare, un paradiso per gli appassionati di surf. Nelle vicinanze il centro abitato dalle decadenti architetture in stile caraibico, è diventato in pochi anni un centro vacanziero con qualche lodgeben inserito e rispettoso della natura circostante, mentre sulle spiagge una vera e propria comunità di surfisti ha avviato una sorta di idilliaco camping permanente, sotto a un imponente albero di ceiba che domina la battigia, per poter godere appieno della loro passione sportiva, su questo tratto di costa selvaggio e incontaminato. Ci si arriva percorrendo la strada costiera asfaltata che conduce da Monrovia verso nord e improntando una caratteristica pista sterrata di terra rossa che argina le sponde del Lago Piso, fino alla costa. Per i meno esperti di surf o semplici avventori in cerca di relax balneare la zona di Fisherman’s Point è quella più protetta dalle correnti, mentre il lungo tratto di spiaggia a Cotton Trees è quello più suggestivo. Per i professionisti è invece l’avvincente sfida delle imponenti onde oceaniche che si infrangono sugli scogli granitici di Cassava Point, in uno scenario naturalistico fatto di mare perennemente agitato, costa frastagliata, colline lussureggianti e paesaggi lacustri di straordinaria bellezza.
Nei dintorni di Monrovia alcune spiagge attrezzate con lettini e ombrelloni di paglia, accolgono i vacanzieri del fine settimana, la popolare Silver Beach e la Thinkers Beach, mentre poco distante è la più selvaggia St. Martin’s Beach. Ma la perla costiera a sud della capitale è senz’altro Libassa, in prossimità del villaggio di Marshall, in uno scenario lagunare straordinario, nel punto di confluenza nell’Oceano dei tre fiumi Junk, Farmington e Little Bassa. Una distesa di sabbia incontaminata e praticamente deserta, tra mare, laguna e foreste a galleria, attrezzata da un eco-lodge splendidamente integrato tra la fitta vegetazione, ideale per il relax, dopo una visita del santuario naturalistico, il Libassa Sanctuary, dedicato al reinserimento della fauna vittima di bracconaggio, quali armadilli, primati, falchi e i buffi loris lenti.