- La Libia, secondo un censimento ufficiale del 2006 (l’ultimo) conta 5.673.031 abitanti che, stando a una stima del 2021, sarebbero circa un milione in più. (Fonte Calendario Atlante De Agostini, 2024). Oltre il 20% della popolazione risiede a Tripoli. Altri centri importanti sono: Bengasi, capoluogo della Cirenaica e seconda città del paese, Al Bayda, terza città più grande della Libia, tutte sulla fascia costiera. Nel complesso l’80% della popolazione abita in città.
- Il Paese è amministrativamente diviso. Un accordo per andare a nuove elezioni nel dicembre 2021 è stato infatti disatteso. Così la Camera dei Rappresentanti, a Tobruch (città situata nella parte orientale del Paese), ha eletto un nuovo capo di governo, ma il primo ministro ad-Dabaibah, a Tripoli, ha rifiutato di dimettersi.
- Delle popolazioni autoctone abbiamo testimonianze risalenti a fonti antiche, a cominciare da Erodoto che raccolse notizie sugli abitanti delle zone interne. Alcuni nomi di tribù locali sono citati da autori greci e latini. Sallustio scrisse che gli abitanti della Libia erano i Getulli e i Libi. Il filosofo arabo del Trecento, Ibn Khaldūn parlò di “berberi che sono sempre stati un popolo potente, formidabile, coraggioso e numeroso”.
- I libici sono principalmente arabi, berberi e tuareg.
- Gli arabi sono i discendenti delle prime popolazioni provenienti dalla Penisola Arabica, che a ondate successive si istallarono, a partire dal VII secolo in tutto il Maghreb, convertendo le popolazioni berbere autoctone all’Islam e imponendo sulla maggior parte di essi la loro lingua e la loro cultura. Erano prevalentemente popoli stanziali di agricoltori, preferendo quindi le pianure fertili e le città (per questo la Cabilia, regione montagnosa poté conservare la propria identità), ma anche raggruppati in clan nomadi (i beduini) che si spostavano tra le distese desertiche.
- Il termine berbero è di origine latina ed indicava tutte quelle popolazioni che vivevano al di fuori dei confini dell’Impero Romano (i barbari). A seconda delle differenti regioni ove essi si stanziarono, la loro lingua subì delle evoluzioni dialettali, che sostanzialmente individuano anche delle evoluzioni culturali differenti, dando così nascita a dei sottogruppi di popoli, la cui matrice comune è la discendenza autoctona berbera.
- I Tuareg sono un gruppo etnico, tradizionalmente nomade, stanziato lungo il deserto del Sahara, Libia compresa.
- In Libia permane, inoltre, una piccola minoranza di italiani (italo-libici) nonostante la maggioranza sia emigrata negli anni cinquanta o sia stata espulsa nel 1970.
- La Libia costituisce inoltre uno dei punti di transito principali dell’emigrazione africana diretta verso le coste dell’Italia meridionale.
LINGUE
- L’arabo è la lingua ufficiale del paese. La lingua berbera, ossia una lingua appartenente alla famiglia linguistica afro-asiatica, e quindi imparentata, tra le altre, con l’egizio ma anche con l’arabo e l’ebraico è parlata da circa 160 000 persone (senza però alcun riconoscimento ufficiale). La lingua inglese viene invece utilizzata a livello economico per il commercio.
RELIGIONE
Dal 1970 la confessione islamica è stata proclamata religione di Stato.
I musulmani (per lo più sunniti, ma anche ibaditi, ossia una “terza via” tra sunniti e sciiti) sono circa il 97%. I cristiani sono circa il 3%, e di questi circa 56 000 sono cattolici. La maggioranza della popolazione araba e arabo-berbera è sunnita, mentre la maggioranza dei berberi del Gebel Nefusa (altopiano della Libia nordoccidentale) e di Zuara (città situata sempre a nord ovest) è ibadita.
Fino agli anni 1960 viveva in Libia una numerosa comunità ebraica.
Per quanto riguarda la religione predominante e di Stato, cioè quella musulmana, 5 sono i pilastri su cui si basa:
- Credere solo nel Corano e nel Profeta Maometto
- Fare la carità
- Seguire le 5 preghiere giornaliere
- Andare almeno una volta in pellegrinaggio alla Mecca
- Rispettare il mese sacro del Ramadan
Testo a cura di Paola Scaccabarozzi