Foto © A. Pappone
Marrakech, 1.600.000 abitanti, è la seconda città commerciale del Marocco dopo Casablanca, nonché una delle principali attrazioni turistiche del paese, famosa per la sua medina, la parte più antica della città, con i suoi storici monumenti di architettura berbero-moresca e i suoi coloratissimi e movimentati souk.
La sua fondazione risale agli anni 1062 e 1070, ad opera di Yūsuf ibn Tāshfīn, importante generale della dinastia almoravide. Circa un secolo più tardi sotto la dinastia almohade la città cominciò a prosperare economicamente e a divenire un importante centro culturale. In questo periodo vennero costruiti alcuni dei monumenti più antichi di Marrakech come la Casbah e l’imponente moschea di Koutoubiya. Tuttavia dopo il saccheggio e la distruzione del 1220, Marrakech dovette aspettare l’inizio del XVI secolo prima di rivivere un nuovo impulso e una nuova prosperità. A questo periodo risalgono il Palazzo El-Badi e i Mausolei delle tombe Sa’didi. Ma ancora una volta venne rasa al suolo durante i conflitti tra dinastie del periodo alawita, rimanendo così per svariati secoli una città imperiale importante più che altro, per controllare le popolazioni berbere del meridione. Un altro periodo di fioritura commerciale vi fu alla fine dell’800 e subito dopo l’indipendenza dai francesi, che portò la città ad essere quella che attualmente viene visitata da migliaia di viaggiatori ogni anno.
Fulcro della città vecchia è la Piazza Djemaa el-Fna, dichiarata Patrimonio UNESCO, in cui ogni giorno si inscena senza sosta dall’XI secolo un perenne teatro a cielo aperto, che recita la storia orale e le leggende del Marocco, dal tempo in cui la piazza era il luogo delle esecuzioni pubbliche. Da qui parte il dedalo di vicoli della Medina verso nord, all’interno del quale sembra impossibile riuscire ad orientarsi. Angoli e scorci, piazzette e strette vie, botteghe di ogni tipo e Riad (abitazioni), saltimbanchi, musicisti Gnaoua, incantatori di serpenti, carretti e venditori ambulanti, spezie, odori, colori e rumori che riempiono i sensi. Tutto questo fa della Medina e della piazza Djemaa el-Fna, la meta prediletta dai viaggiatori che vogliono essere rapiti dalle atmosfere esotiche di Marrakesch.
A fare da punti di riferimento in mezzo a questo turbinio di stradine sono i monumenti storici, antichi splendori, testimonianze delle glorie passate di Marrakech: la meravigliosa Medrasa di Ali Ben Youssef del XIV secolo, una perfezione di intagli, stucchi e mosaici, per quello che è stato uno dei centri di cultura islamica più importante dell’Africa del Nord; la Moschea di Koutoubiya, con il suo minareto del XII secolo, il più antico giunto integro fino ai giorni nostri, prototipo della Giralda di Siviglia e della Tour Hassan di Rabat; le Tombe Sa’Didi, un sontuoso mausoleo, di cui la Sala delle Dodici Colonne mostra un’incredibile ricchezza di marmi di Carrara e decorazioni in oro zecchino; il Palazzo di Bahia, originariamente decorato in oro, cristallo e turchesi; il tempio Koubba Ba’adiyn, un piccolo gioiello di epoca Almoravide miracolosamente risparmiato alle devastazioni degli Almohadi; gli eleganti palazzi ottocenteschi di Dar Si Said.
Alla fine della giornata una visita rilassante all’hammam sarà d’obbligo.