Andare a ritroso fino al Paleolitico Inferiore per ricostruire i tasselli di una storia evolutiva antichissima, è un’impresa ardua e le testimonianze di popolazioni insediatesi migliaia di anni fa, in quello che oggi è il deserto più grande del mondo, il Sahara, sono state spazzate via dall’ultima glaciazione. Le uniche certezze che si hanno, quando si parla della preistoria del Marocco, è che le origini del popolo Amazigh berbero, risalgono ad almeno 7000 anni fa, quando il surriscaldamento e l’erosione avevano cominciato il loro lento corso, ma non ancora trasformato le verdi terre, in dune di sabbia e rocce. I guelta e gli oued erano ancora immensi fiumi e bacini idrici permanenti e il deserto un crocevia di popoli dediti alla caccia, alla pesca, all’allevamento e all’agricoltura.
Dalla mescolanza di queste genti, provenienti in parte da Oriente e dalla Libia, in parte dalle coste mediterranee, nacque il Regno berbero di Mauretania.
La storia successiva è incentrata sulla millenaria “resistenza” del popolo Amazigh, fiero e identitario, che sopravvisse a invasioni e conquiste, a guerre puniche, all’imperialismo romano (che dopo ben 250 anni di tentativi di conquista falliti, li ribattezzarono “barbari”, estranei alla cultura romana), a scorribande vandale, a dominazioni bizantine,e ancora jihad, conversioni all’Islam, guerre di potere tra dinastie locali, assorbimento della culturaaraba einfine alla colonizzazione europea.
L’universo berbero sopravvisse nella propria identità, cultura e lingua originarie, fino al giorno d’oggi, unico vero mosaico di popoli autoctoni del Nord-Africa.
Qui di seguito riportiamo un elenco cronologico delle epoche e fatti storici salienti, che possano offrire una traccia per approfondimenti su specifiche bibliografie:
Fenici, Romani e Bizantini
7000/5000 a.C. gli antenati degli Amazigh, provenienti dalla Libia e dal Medioriente si istallano nell’attuale Marocco; vengono incise numerose pareti rocciose che testimoniano di civiltà evolute e organizzate
5000/2500 a.C. presenza di popolazioni berbere semi-nomadi; progressivo inaridimento delle zone desertiche; introduzione del cavallo
3000/1500 a.C. comparsa della scrittura tifinagh; introduzione del cammello
1600 a.C. testimonianze di civiltà pastorali berbere nelle incisioni ritrovate sull’Alto Atlante e nella Regione di Marrakech
X/VI secolo a.C. controllo della civiltà fenicia sulle coste mediterranee e atlantiche; introduzione del commercio; nascita dei primi regni autoctoni di popolazioni berbere nelle regioni centro-orientali, i Numidi; presenza di popolazioni provenienti dall’Etiopia
V secolo a.C. i Cartaginesi si insediano sulle coste e conquistano la città fenicia di Lixus
IV secolo a.C. fondazionedel Regno di Mauretania, di pastori berberi Mauri; l’attuale costa del Maghreb è controllata dai Cartaginesi, l’entroterra algerino dai Numidi e il Marocco dal Regno di Mauretania
III secolo a.C. fondazione del Regno Numide unificato di Massinissa
III/II secolo a.C. scoppio delle guerre puniche tra Roma e Cartagine per il controllo del Mediterraneo; Roma vittoriosa cede il controllo di parte dei territori al Re Massinissa
112/105 a.C. guerre giugurtine; il Regno di Mauretania si schiera con i Romani e i Numidi comandati da Giugurta vengono sconfitti; parte della Numidia Occidentale viene ceduta a Bocco, Re di Mauretania;
33 a.C. Re Bocco II di Mauretania, non avendo eredi, lascia il Regno a Ottaviano
25 a.C. Ottaviano riunifica il Regno di Numidia e quello di Mauretania sotto il Re numide Giuba II
40 d.C. Caligola fa assassinare Tolomeo che sarà l’ultimo Re di Numidia e Mauretania; l’Impero Romano prende il controllo diretto dei territori, dividendoli in Mauretania Tingitana (attuale Marocco, con capitale Volubilis e Tingis) e Mauretania Cesariense (attuale Algeria, con capitale Cherchell)
I/III secolo d.C. la Mauretania Tingitana viene riorganizzata dai Romani con ponti, acquedotti, strade imperiali e le città fortificate per contrastare gli attacchi dei Mauri e delle popolazioni berbere; viene introdotto il Cristianesimo
285 d.C. l’Impero Romano entra in declino; Diocleziano abbandona Volubilis
395 d.C. alla morte di Teodosio I, l’Impero Romano viene diviso in Impero Romano d’Occidente (Roma) e Impero Romano d’Oriente (Costantinopoli)
429/442 d.C. l’esercito vandalo di Genserico passa lo stretto di Gibilterra e con l’aiuto dei Mauri conquista la Mauretania Tingitana
533 d.C. i Vandali vengono sconfitti da Belisario; inizio della dominazione bizantina in Marocco
VII secolo d.C. nascita dell’Islam
Dinastie Arabe, Islamizzazione e Rivolte berbere
641/683 d.C. il condottiero arabo Uqba ibn Nāfi avvia l’islamizzazione con le campagne di conquista del Nord-Africa, a danno dei Bizantini e delle popolazioni berbere rimaste fedeli a Costantinopoli; viene ucciso in battaglia dal leader berbero Kusayla
739/742 d.C. il rivoluzionario berbero-amazigh Maysara al-Matghari conduce le grandi rivolte contro la dominazione araba nel Maghreb
786 d.C. Idris I della dinastia Zaydita-sunnita, fugge in Marocco e, accolto dalle popolazioni berbere, fonda il primo regno arabo indipendente del Marocco, nasce la dinastia Idriside
791/828 d.C. Idris II sposta la capitale del Sultanato a Fés; il Marocco diventa il centro dell’islamizzazione e della cultura araba in Nord-Africa
828/985 d.C. il sultanato viene smembrato in diversi staterelli che indeboliscono la dinastia Idriside; le incursioni dei Fatimidi sciiti riconsegnano parti di territori al controllo delle tribù berbere dei Miknasa e dei Maghrawa; l’ultimo sultano Idriside viene fatto giustiziare dal califfo Ommayade di Cordova che ormai controlla buona parte dei territori centro-settentrionali
XI secolo d.C. in seno ai popoli berberi del deserto si forma un potente movimento politico-religioso, di corrente malikita, con lo scopo di islamizzare le genti dell’entroterra sahariano; Yūsuf ibn Tāshfīn diventa primo sovrano della dinastia Almoravide e comincia la sua opera di conquista e conversione, con l’intento di unificare tutti i popoli musulmani del Marocco e dell’Algeria Occidentale, e in seguito, sotto invito degli emiri Al-Andalus, anche quelli della Spagna musulmana; esordio del marabuttismo islamico, che riconosce nelle guide religiose e militari, poteri spirituali degni di venerazione
1060 d.C. fondazione di Marrakech ad opera degli Almoravidi
1147 d.C. in opposizione agli Almoravidi nasce il movimento religioso sciita, dei berberi Almohadi, che arriva a conquistare Marrakech nel 1147 e prendere il controllo di tutti i possedimenti Almoravidi; sotto gli Almohadi fioriscono le arti, l’architettura e la letteratura
1212 d.C. gli Stati cristiani di Spagna e Portogallo si riorganizzano nella “Reconquista” e, nella battaglia di Las Navas de Tolosa, infliggono una pesante sconfitta agli Almohadi che cominciano il loro lento declino, accelerato dalle lotte interne
1269 d.C. la dinastia berbera dei Merinidi, di cultura nomade, conquista Marrakech e governa su parte del Marocco per due secoli, con tolleranza religiosa verso le minoranze ebree e verso i cristiani nei territori spagnoli musulmani, che controlla per un breve periodo
XV/XVI secolo d.C. i Waṭṭāsidi succedono ai Merinidi e controllano parte del Marocco settentrionale, mentre i territori del sud sono governati da principati locali; i Portoghesi intensificano le incursioni e la loro presenza sulle coste atlantiche e mediterranee
XVI/XVII d.C. la dinastia Sadiana di origini arabe sciite, sconfigge i Wattasidi nella battaglia di Tadla (1554), avvia la riconquista dei territori controllati dal Portogallo e riunifica i principati del sud
1660 a.C. sale al potere l’attuale dinastia che governa ancora oggi il Marocco, gli Alawidi, che vantano anche essi come i Sadiani, una discendenza diretta da Maometto, ma per via sunnita; per mezzo secolo si contrappongono efficacemente agli Europei stanziati sulle coste, e agli Ottomani, ma successivamente entrano in un trentennio di crisi e lotte intestine; Fés e Meknés diventano le capitali imperiali
1757 a.C. il grande sultano Muḥammad III risolleva le sorti del regno sottomettendo i berberi dissidenti, e favorendo i rapporti commerciali con l’Europa attraverso una serie di trattati.
Dal Colonialismo all’Indipendenza
1794 alla morte di Muḥammad III, dopo un periodo di disordini, succede Mūlāy Sulayman che sovverte la politica di Muḥammad chiudendo il Marocco agli Europei. Questo provoca una reazione a catena: la prima a reagire è la Francia che infligge una grave sconfitta alle forze marocchine
XIX secolo il sultano sotto spinte nazionaliste tenta di riconquistare Ceuta e Melilla agli Spagnoli; sconfitto, firma il Trattato di Tetouan (1860), con cessioni di territori alla Spagna; il Marocco apre le porte ai prestiti provenienti dall’Europa e all’ingerenza europea negli eventi interni del Paese
1904 si apre la crisi di Tangeri; l’Inghilterra si ritira dal Marocco ottenendo il controllo dell’Egitto; Francia e Spagna si contendono gli interessi in Marocco, la Germania per contrastare la loro ingerenza appoggia il sultanato locale
1911 si apre la crisi di Agadir tra Germania e Francia, conclusasi con il riconoscimento del protettorato francese sul Marocco e di quello tedesco sul Camerun
30 Marzo 1912 con il Trattato di Fés, il sultano Abd al-Ḥafīẓ riconosce ufficialmente il protettorato francese; il Marocco diventa colonia francese con sede a Rabat; Ceuta, Melilla e Tetouan rimangono sotto il protettorato spagnolo e il Sahara Occidentale viene confermato colonia spagnola; Tangeri rimane porto franco internazionale
1920/1926 scoppia una sanguinosa rivolta delle tribù berbere del Rif che porta alla creazione della Repubblica Indipendente del Rif, con ingenti perdite di milizie spagnole e francesi
1927 sale sul trono Mohammed V; la Francia cambia il sistema amministrativo imponendo il suo diretto controllo sui territori imperiali, come già faceva in Algeria, ma riconoscendo le identità delle tribù berbere nelle zone rurali
1940/1942 con l’occupazione tedesca della Francia, De Gaulle e gli alleati sbarcano in Marocco e arruolano truppe marocchine (goumier) nelle fila della resistenza
1943/1953 nascita del partito nazionalistaIstiqlal, con pretese indipendentiste, appoggiato dalla componente araba del paese e dal sultano che viene quindi mandato in esilio
1956 Francia e Spagna riconoscono l’Indipendenza al Marocco e Mohammed V fa ritorno dall’esilio assumendo il titolo di Re
1963 sotto Hassan II si tengono le prime elezioni parlamentari del Marocco
Il Marocco oggi
1964/1976 si apre un periodo di crisi sotto Hassan II, il quale sospende la costituzione, apre le ostilità con l’Algeria per questioni territoriali (la guerra delle sabbie), avvia una politica di repressione dittatoriale, che gli farà subire due tentativi di colpo di stato, e inaugura l’espansione silenziosa sui due/terzi del Sahara Occidentale per il controllo dei fosfati, il restante viene occupato dalla Mauritania; nasce il Fronte Polisario per l’autodeterminazione dei popoli Saharawi che entra in guerra con i due stati occupanti
1975 viene organizzata la Marcia Verde, un ampia protesta pacifica popolare per spingere la Spagna a lasciare i territori del Sahara Occidentale
1977/1981 dopo le elezioni politiche di giugno in cui prevale lo schieramento filomonarchico, aumenta il malcontento per la politica economica del governo, segnando un periodo di agitazioni sociali, tra cui i sanguinosi tumulti di Casablanca (giugno 1981); la Mauritania si ritira dal Sahara Occidentale e il Marocco ne occupa anche la parte rimanente
1991 Hassan II accetta un piano di pace proposto dall’ONU che stabilisce l’entrata in vigore del cessate il fuoco con il Fronte Polisario e un referendum per l’autodeterminazione del Sahara Occidentale
1992 entra in vigore una nuova Costituzione che lascia sostanzialmente inalterati gli ampi poteri del Re, tuttavia in Marocco è in atto un cauto processo di modernizzazione dello Stato; l’ONU include nel processo di voto del referendum, per l’indipendenza del Sahara Occidentale, anche migliaia di marocchini che vivono in territorio Saharawi da almeno sei anni
1996 reazione del Fronte Polisario che paralizza l’attività della missione ONU nel Sahara Occidentale
1999 sale sul trono Moḥammed VI che si trova a far fronte alla crisi del Sahara Occidentale e porta avanti una politica moderata di rottura con il passato repressivo; la lingua berbera viene riconosciuta e integrata dallo stato
2002 l’esercito marocchino occupa l’isolotto disabitato di Perejil, sotto la sovranità spagnola; la mediazione dell’Unione Europea conclude la disputa con il ritiro dei militari marocchini
2004 viene approvato dal Parlamento il nuovo codice di famiglia, che sancisce l’uguaglianza di uomini e donne davanti alla legge
2007 elezioni legislative caratterizzate da una fortissima astensione al voto sulla scia della “Primavera Araba”, proteste che hanno toccato tutti i paesi del Maghreb; vengono aumentati i poteri al Primo Ministro, scelto dal re all’interno del partito di maggioranza
2011 il partito islamico moderato “Giustizia e Sviluppo” (Pjd), da trent’anni all’opposizione, vince le elezioni legislative
2017 dopo le proteste popolari della regione del Rif, viene formato un nuovo governo guidato da Saâdeddine El Othmani, composto da sei partiti, e conseguente frattura all’interno del Pjd