Foto © M. Trovato
Nouakchott era un villaggio di medie dimensioni di scarsa importanza fino al 1958, quando fu scelta come capitale di una nazione appena nata, la Mauritania. Ad oggi, probabilmente è la capitale africana che più rispecchia lo spirito di un popolo nomade.
Sembra nata per caso e sempre casualmente sembra si sia sviluppata, fino a diventare un agglomerato urbano che oggi ospita un milione di abitanti. Il centro città, a dispetto dell’aria atlantica sembra preferire respirare le sabbie desertiche dell’entroterra, dove tra le vie principali ancora vivono la maggior parte dei nomadi, con il loro tipico turbante e le loro greggi. Se l’atmosfera è quella tipica di un centro di cultura e tradizioni nomadi, dai ritmi lenti e lo stile di vita tipicamente islamico, nella zona del mercato ittico, tra i più attivi dell’Africa Occidentale, la vita si risveglia improvvisamente.
Qui le bancarelle brulicano di persone e gli scambi fervono, sino al tardo pomeriggio. L’attivissimo porto è l’attrattiva principale della città, dove centinaia di pescatori, soprattutto di etnia wolof e fula, portano qui ogni giorno le reti annodate a mano cariche di pesce appena pescato. Il momento più interessante per visitare il mercato è nel tardo pomeriggio, quando un’infinità di barche coloratissime rientrano in porto e vengono tirate in secca sulla spiaggia. Per chi vuole invece saperne di più sulla storia dei Mauri, una tappa interessante è il Musée National. Per tutti questi motivi una tappa a Nouakchott rappresenta un’esperienza essenziale per immergersi nella vera natura di una cultura tanto differente da quella occidentale e un ponte caratteristico tra la parte araba e quella dell’Africa subsahariana.