Highlights economici
- Dimensioni del mercato: con 2.700mila abitanti e un’estensione di 825mila km quadrati, la Namibia si colloca al secondo posto (dopo la Mongolia) fra gli Stati sovrani al mondo con la minore densità di popolazione (3,3 abitanti/km quadrati).
- Esportazioni di minerali: l’economia del Paese è strettamente legata alle esportazioni di minerali (70% delle esportazioni), rimanendo quindi suscettibile alle variazioni dei prezzi del mercato. Significativa è l’estrazione di diamanti di alta qualità (giacimenti di Auchan ed Elisabeth Bay e sabbie costiere). Importante anche l’uranio, con le grandi miniere, tra le maggiori del mondo, di Rossing e Husab, sviluppata con capitali cinesi. Si estraggono inoltre zinco, manganese, piombo, argento, rame e oro.
- Agricoltura: gioca un ruolo fondamentale, soprattutto nelle zone rurali, ma il settore è limitato dalle condizioni climatiche difficili, come la siccità e la scarsità di acqua. Le principali colture agricole includono mais e grano per il consumo interno e l’allevamento di bovini, caprini e ovini. La carne di manzo costituisce una delle principali esportazioni.
- Turismo: La Namibia è famosa in tutto il mondo per la sua bellezza naturale e il turismo è in continua espansione, con attrazioni molto varie come il Deserto del Namib, il Parco Nazionale Etosha e le famose dune di Sossusvlei.
- Energie rinnovabili: Il Paese ha un enorme potenziale per quanto concerne l’energia solare ed eolica, e il governo sta cercando di attrarre investimenti in questo settore. L’energia elettrica è attualmente prodotta principalmente da die sul fiume Cunene.
- Infrastrutture: Ci sono investimenti in infrastrutture, come porti, ferrovie e strade, per facilitare il commercio regionale e internazionale. Una linea ferroviaria collega il confine angolano presso Oshikango con quello sudafricano presso Nakop. E’ in progetto la linea Trans-Kalahari (tra la regione carbonifera del Botswana orientale e il porto di Walvis Bay).
Quadro macroeconomico
L’economia della Namibia è incentrata sulle risorse naturali, sull’agricoltura e su un settore dei servizi in espansione.
La Namibia ha inoltre una politica fiscale generalmente prudente, con un debito pubblico relativamente basso rispetto alla media globale. La Namibia utilizza il dollaro namibiano (NAD) che è legato al rand sudafricano (ZAR), il che implica che la politica monetaria è influenzata anche dalle decisioni della Banca centrale del Sudafrica.
Il paese, che ha il grosso vantaggio di avere una politica stabile, deve comunque affrontare sfide legate alla disuguaglianza sociale, alla disoccupazione e alla dipendenza dalle risorse naturali. La Namibia ha, infatti, uno dei più alti tassi di disuguaglianza al mondo (misurato con il coefficiente di Gini, indice introdotto nel 1912 dallo statista italiano Corrado Gini). Le disparità tra le aree urbane e rurali, così come tra le diverse etnie, sono molto marcate. Tuttavia, con le giuste politiche e investimenti, la Namibia potrebbe riuscire a diversificare la sua economia e a stimolare una crescita sempre più sostenibile.
Fonte: Istituto Geografico De Agostini, 2024.
Testo a cura di Paola Scaccabarozzi