La popolazione della Namibia è di circa 2,7 milioni di abitanti, secondo le stime più recenti (2023).
La Namibia è uno dei paesi meno densamente popolati al mondo. Si colloca infatti al secondo posto, dopo la Mongolia, fra gli Stati sovrani al mondo con la minore densità di popolazione (3,3 abitanti/km quadrati).
La capitale è Windhoek, che è anche la città più popolosa con 404.280 abitanti (dati 2018, i più recenti ufficiali).
La Namibia è una repubblica presidenziale.
La Namibia è un Paese con una grande diversità etnica e culturale, sebbene il gruppo più numeroso, circa l’80% della popolazione, appartenga al gruppo bantu che si suddivide a sua volta in una decina di etnie. Per il resto la popolazione si suddivide tra altre etnie nere del gruppo Khoisan (San e Nama), l’8% circa di bianchi che appartengono a tre gruppi principali: boeri, anglosassoni e tedeschi. Esiste anche una quota minoritaria di francesi e portoghesi.
I principali gruppi etnici del Paese sono, comunque, principalmente i seguenti:
- Il gruppo più numeroso è quello degli Ovambo (Oshiwambo). Costituisce circa il 50% della popolazione. Gli Ovambo parlano lingue che fanno parte del gruppo delle lingue bantu e vivono principalmente nell’area settentrionale del Paese. Gli Ovambo sono tradizionalmente agricoltori e pastori.
- Kavango, costituiscono circa 9% della popolazione, sono di lingua bantu e vivono lungo il fiume Kavango, nel nord-est della Namibia. Le loro attività principali sono la pesca e l’agricoltura.
- Herero sono circa il 7% della popolazione. Sono di lingua bantu e risiedono principalmente nelle regioni centrali e orientali della Namibia. Gli Herero sono storicamente pastori di bestiame. Sono stretti parenti degli Himba e parlano il loro stesso dialetto.
- Himba, difficile quantificare il loro numero, ma si stima che ci siano circa 50-70mila. La maggior parte di loro risiede nell’area di Kunene, una delle regioni più aride e remote del paese, situata al confine con l’Angola. Si tratta di un popolo di origine Herero, che dovette migrare in Angola nel XIX secolo per sfuggire alle continue guerre tribali con i Nama, tornando successivamente sulle proprie terre ancestrali agli inizi del XX secolo. Gli Himba rimasero però “ghettizzati” dalla politica sudafricana dell’apartheid. La loro fuga e il loro isolamento li ha sostanzialmente preservati da contatti prolungati con i coloni tedeschi e sudafricani, a differenza degli Herero, con i quali tuttavia continuano a condividere la stessa lingua, ma non le stesse tradizioni. Uno dei primi segni identitari estetici degli Himba, è l’estrazione dei due denti incisivi inferiori eseguita durante l’adolescenza, segno tribale di appartenenza che li distingue dagli Herero. Ma sicuramente la caratteristica che li ha resi famosi e affascinanti agli occhi del mondo intero è l’usanza delle donne di cospargersi il corpo e i capelli con una mistura argillosa di burro, erbe e ocra, che conferisce alla loro pelle la tipica colorazione vermiglia. Proprio per questa ragione, gli Himba sono noti anche come “popolo rosso”.
- Damara, circa il 7% della popolazione. Vivono nella zona centrale e nord-occidentale del Paese. Parlano una lingua appartenente alla famiglia delle lingue Khoisan, che è una delle lingue più antiche della regione. Sebbene numerosi ritrovamenti archeologici dimostrino che i Darama fossero pastori, in realtà si crede fossero principalmente cacciatori-raccoglitori. Nel diciottesimo secolo furono oggetto di persecuzioni da parte dei Nama e degli Herero. Per sfuggire loro i Damara si rifugiarono nelle montagne e nelle zone meno popolate del Paese. Negli anni Settanta venne creato il Damaraland, ossia una vasta area a sud del Kaokoland. Solamente una piccola parte della popolazione però vive ancora lì. Il resto dei Damara è sparso nel Paese, soprattutto nelle regioni centrali. Oggi i Damara lavorano principalmente nelle miniere.
- Nama, circa 5% della popolazione. Si tratta di un gruppo di lingua Khoisan, legato culturalmente ai Damara. I Nama vivono principalmente nel sud del paese. Sono tradizionalmente pastori, ma oggi alcuni sono anche agricoltori. La lingua Nama è una delle lingue Khoisan, caratterizzata dall’uso dei suoni click. Oggi le lingue khoisan sono parlate soprattutto nella zona del Kalahari e in alcune aree della Tanzania.
- I Caprivians, vivono principalmente nell’estremo nord-est della Namibia e sono circa 80mila. Sono di lingua bantu e raticano l’agricoltura e l’allevamento, ma sono anche abili pescatori e cacciatori. Molti Caprivians sono coinvolti in attività commerciali, specialmente in piccoli negozi o mercati locali dove vendono beni agricoli, pesce, artigianato e altri prodotti. La regione in cui vivono, ex Caprivi strip, oggi chiamata Zambezi Region, è un crocevia di scambi commerciali, data la sua posizione tra Angola, Zambia, Zimbabwe e Botswana.
- San (Boschimani), circa 2% della popolazione. I San, noti anche come Boschimani o Bushmen, sono uno dei gruppi etnici più antichi della Namibia e sono considerati i discendenti dei primi abitanti della regione. Parlando lingue Khoisan. I San sono tradizionalmente cacciatori-raccoglitori. La loro cultura è molto legata ai cicli naturali e alla conoscenza delle terre selvagge.
LINGUE
In Namibia, la lingua ufficiale è l’inglese, introdotta dopo l’indipendenza del paese nel 1990.
Tuttavia, la Namibia è un paese multilingue, e diverse lingue vengono parlate quotidianamente dalla popolazione. Le lingue più parlate includono:
- Oshiwambo: Parlate dalla maggior parte della popolazione, soprattutto nelle regioni settentrionali della Namibia. È una lingua bantu e una delle più diffuse nel paese.
- Khoekhoe: Una lingua appartenente al gruppo delle lingue khoisan, parlata da vari gruppi etnici, in particolare dai Nama e dai Damara. Ha una serie di suoni caratteristici (clicks) ed è una delle lingue autoctone più importanti.
- Afrikaans: Derivato dal neerlandese e parlato da una significativa parte della popolazione, in particolare tra i discendenti dei coloni boeri (Afrikaner). È una delle lingue storiche del paese, anche se non è più la lingua dominante dopo l’indipendenza.
- Deutsch (Tedesco): Parlato da una minoranza, principalmente tra i discendenti di coloni tedeschi. Il tedesco ha un’importanza storica, essendo stata la lingua della Namibia quando era una colonia tedesca (Germania Sud-Ovest Africana) fino alla Prima Guerra Mondiale.
- Otjiherero: Parlate dalla comunità Herero, principalmente nella parte centrale del paese. È una lingua bantu ed è utilizzata in diverse aree culturali e sociali.
- Sotho (Setswana): Parlato da alcune comunità, principalmente nella parte meridionale della Namibia.
- Rukwangali: Parlato da alcune comunità nelle regioni nordorientali del paese, è un’altra lingua bantu.
RELIGIONE
La religione nettamente prevalente in Namibia è quella Cristiana (80-90% della popolazione) e, in particolare, quella di fede luterana. In forte crescita è anche il Movimento Pentecostale.
Tra le popolazioni rurali e le etnie indigene, si praticano culti tradizionali africani che si basano soprattutto sul culto degli antenati e la venerazione della natura.
La comunità musulmana in Namibia è molto piccola, ma esiste, principalmente nelle aree urbane come la capitale Windhoek. La popolazione musulmana è costituita principalmente da immigrati pakistani e comunità arabe. Gli imam locali e le moschee si trovano nelle principali città e la comunità musulmana pratica l’Islam sunnita.
Anche se molto piccola (non si conoscono però i numeri esatti), esiste una comunità di induisti in Namibia. È composta da immigrati indiani e del subcontinente indiano in generale e praticato da alcuni soprattutto nelle aree urbane.
Testo a cura di Paola Scaccabarozzi