Le savane a nord-ovest della Nigeria, bagnate dai fiumi Niger e Rima, furono storicamente le terre del potente Regno Haussa di Kebbi, di cui la città di Argungu ne è ancora oggi una delle principali roccaforti tradizionali. Qui, tra antiche usanze agro-pastorali e piccole comunità di pescatori fluviali, si inscena ogni anno una movimentata competizione, l’Argungu Fishing Festival, suggestiva espressione della cultura locale kebbawa, inserita dal 2016 tra la lista del Patrimonio Immateriale UNESCO.
Assieme alle colorate parate a cavallo dei Festival del Durbar (il più famoso è quello di Kano), l’Argungu Festival è uno degli eventi più caratteristici e pittoreschi della Nigeria settentrionale musulmana, nato nel 1934 per celebrare la fine delle secolari ostilità tra l’Emirato di Argungu, erede del Regno di Kebbi, e il Califfato Peulh di Sokoto, potente teocrazia espansionista, a cui si dovette la maggior parte dell’islamizzazione del nord, nel corso dei secoli.
Da allora, il festival si è regolarmente svolto ad ogni primavera, sulle rive del Fiume Rima, quale simbolo di riconciliazione tra i due popoli, e come prova dimostrativa del valore e dell’abilità dei giovani pescatori Kebbawa. Almeno fino al 2011, quando il governo nigeriano ne ha purtroppo decretato lo stop forzato, per motivi legati alla situazione securitaria del nord, ma tornato poi finalmente alla ribalta con l’edizione di marzo 2020.
Della durata di 4 giorni, la kermesse attira numerosissimi partecipanti, grazie al ricco montepremi in palio al vincitore, e migliaia di spettatori che fanno da allegra cornice all’evento. Tra gare in canoa, parate a cavallo e dromedario, match di lotta e pugilato, l’apice del festival è raggiunto quando, una miriade di giovani entra in acqua con i filetti tradizionali, le grandi calebasse a mo’ di galleggianti, o spesso anche a mani nude, nella speranza di catturare, in appena un’ora di gara, il pesce più grosso. Principale presupposto della competizione, è il divieto imperativo di utilizzare mezzi e tecniche di pesca moderni. Dalle piroghe, i giudici seguono con attenzione scrupolosa lo svolgimento della pesca, mentre sulle sponde, i musicisti e gli astanti, ballano, cantano e incitano i partecipanti in un turbinio festoso, tra una folla incredibile che occupa l’intera superficie dell’acqua e delle sponde del fiume. Immagini veramente coinvolgenti e scenari quasi surreali, per questo evento storico tra i più partecipativi dell’intera Nigeria, assolutamente da non perdere.
Una curiosità: nell’edizione del 2005 è stato raggiunto il record da un vincitore che è riuscito a catturare un pesce di ben 75 kg, per il quale c’è voluta la forza di quattro uomini, nel trasportarlo ed issarlo sulla bilancia.
Una visita allo storico Museo Kanta di Argungu, completerà la suggestiva full immersion nella cultura e tradizioni del popolo Haussa-Kebbawa. Il museo sorge nell’antico palazzo di argilla dell’Emirato di Argungu, edificato nel 1831 ed intitolato a Muhammad Kanta, fondatore nel XVI secolo del Regno di Kebbi. Al suo interno, un’esposizione di oggetti ed armi, ripercorrono la travagliata esistenza di questo antico regno musulmano.
Ogni venerdì, dopo la grande preghiera, è usanza che l’Emiro in carica si rechi al museo, a rendere omaggio ai propri antenati, ovvero alle spoglie dei suoi predecessori ivi conservate, e di cui questo splendido edificio ne custodisce le glorie e le memorie, oltre ad essere una delle principali espressioni architettoniche delle tradizioni locali.