In Nigeria le festività nazionali civili sono:
- Capodanno, 1 gennaio
- Festa del Lavoro, 1 maggio
- Festa della Repubblica, 1 ottobre
Riguardo le festività religiose musulmane sono a data variabile, seguendo il calendario lunare, e sono:
- Aid al-Fitr (fine del Ramadan o piccola festa)
- Aid el-Adha (festa del sacrificio o grande festa)
- Al Mouloud (nascita del Profeta)
Per quanto concerne invece le festività cristiane: a parte il 25 e il 26 dicembre, si festeggia la Pasqua che ovviamente ha data variabile.
Per quanto riguarda invece i Festival, ne vengono organizzati svariati su varie tematiche e in tutte le regioni. Sono più o meno stagionali ma non a data fissa.
Elencheremo quelli principali e maggiormente rappresentativi della cultura nigeriana:
- Festival del Durbar: Durbar è parola di origine urdu che nasce dall’unione di due termini: dar, “porta”, e bar, “udienza”. Il vocabolo mette in rilievo la funzione di apertura del palazzo e dell’incontro dell’emiro con la comunità. L’evento si svolge due volte l’anno: all’indomani dell’Eid al-Fitr, la festa che celebra la fine del Ramadan, e in occasione dell’Eid al-Kabir, che indica l’apertura del pellegrinaggio alla Mecca. Il Durbar Festival è dunque collegato al calendario lunare dell’islam, ma si svolge anche in occasioni speciali come la visita di ospiti importanti. Durante la festa i cortigiani sfoggiano i loro turbanti e ampi boubou (classica tunica in uso, sia maschile sia femminile, in tutta l’Africa occidentale), dai colori intensi e dai ricchi ricami, mentre i cavalli mettono in mostra i loro paramenti migliori, per omaggiare i regnanti e gli ospiti.
- Argungu fishing festival: si tratta di uno degli eventi più caratteristici e pittoreschi della Nigeria settentrionale musulmana. Questo festival è nato nel 1934 con lo scopo di decretare la fine delle secolari ostilità tra l’Emirato di Argungu, erede del Regno di Kebbi, e il Califfato Peulh di Sokoto, potente teocrazia espansionista a cui si dovette l’islamizzazione del nord del paese. Da allora, il festival si è regolarmente svolto ogni primavera, sulle rive del Fiume Rima, luogo simbolo della riconciliazione tra i due popoli, fino al 2011. In quell’anno il governo nigeriano ne ha purtroppo decretato lo stop forzato per quasi un decennio a causa della scarsa sicurezza politica del nord. Finalmente, con l’edizione di marzo 2020, il festival viene di nuovo proposto ogni anno a data variabile (comunque nella stagione primaverile). Dura quattro giorni e attira numerosissimi partecipanti, grazie anche al ricco montepremi in palio per il vincitore, e migliaia di spettatori. Tra gare in canoa, parate a cavallo e dromedario, match di lotta e pugilato, l’apice del festival si raggiunge quando, una miriade di giovani entra in acqua nella speranza di catturare, in appena un’ora di gara, il pesce più grosso. Principale presupposto della competizione, è il divieto imperativo di utilizzare tecniche di pesca moderne. È un evento incredibilmente festoso e coinvolgente ed uno dei più partecipati dell’intera Nigeria oltre a essere lentato nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’UNESCO. Assolutamente da non perdere.
- Festival di Osun: è uno degli eventi più sacri al popolo Yoruba in onore di Osun appunto, divinità femminile associata all’amore, alla fertilità e alla fertilità del suolo. Si svolge in agosto all’interno della foresta (l’ultima foresta primaria della Nigeria a Osogbo, dichiarata Patrimonio UNESCO), dove la natura incantata e i numerosi santuari e luoghi di culto, impregnano l’atmosfera di una mistica devozione fatta di sacrifici, preghiere e riti vudù.
- Festival Sango Oyo: iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale. È un culto ancestrale che si svolge a Sango, in Nigeria, nei pressi dell’antico Tempio Koso. Dura dieci giorni ed è fortemente connesso alle istituzioni sociali, religiose, culturali e politiche dello Stato di Oyo. Si tiene in commemorazione di Tella-Oko, il terzo alaafin (re) dell’Impero Oyo. Si ritiene che sia l’incarnazione del mitico Sango, la divinità yoruba del tuono e del fulmine. Quando il festival inizia alla vigilia del Capodanno Yoruba in agosto, i devoti e i seguaci di Sango, vestiti di rosso e con perline intorno al collo e ai polsi, condividono e mangiano igname (un tubero) novello arrostito e olio di palma. Numerosi sono i riti, le danze e i canti che rendono questo festival così accattivante.
- New Yam Festival: il Festival New Yam del popolo Igbo è un festival culturale annuale del popolo Igbo che si tiene alla fine della stagione delle piogge all’inizio di agosto. Il festival Iri ji è praticato in tutta l’Africa occidentale e soprattutto in Nigeria e Ghana. Simboleggia la conclusione del raccolto e l’inizio del ciclo lavorativo successivo. Si tratta di un’occasione culturale che unisce le singole comunità Igbo.
- Calabar festival: uno tra i più spettacolari carnevali africani. Si svolge nel mese di dicembre nella città di Calabar, capoluogo dello stato federale di Cross River, nel sud del Paese. Migliaia di persone scendono in piazza per partecipare a una grande festa che si rinnova ogni anno con spettacolari cortei e feste in maschera. L’evento, le cui origini vanno ricercate nella storia precoloniale della Nigeria, è l’occasione per l’avvento di decine di migliaia i visitatoriprovenineti da ogni parte della Nigeria. Il momento clou del carnevale è costituito dalla grande parata, una sfilata mascherata caratterizzata dalla presenza di costumi allegorici e bande dei diversi quartieri della città. Ma non mancano concerti, cerimonie tradizionali, party in maschera, mostre d’arte, eventi sportivi. Insomma un tripudio di festa e colori.
- Carnevale di Lagos: noto anche come Carnevale Fanti o Caretta di Lagos, è il più importante dell’Africa occidentale. Si svolge, solitamente, durante il Lagos Black Heritage Festival, ossia alla fine del Ramadan e coincide con l’inizio di Eid al-Adha. Si tratta di un festival molto colorato e partecipato, le cui origini risalgono al periodo coloniale quando gli ex schiavi brasiliani ritornati tornarono a risiedere a Lagos nel XIX secolo. Il carnevale è esemplificativo della miscela straordinariamente variegata dell’eredità nigeriana, brasiliana e cubana della città.
Testo a cura di Paola Scaccabarozzi