Lagos è la quintessenza del complesso mosaico di culture, popoli, mondi e realtà economiche differenti, con le conseguenti contraddizioni che caratterizzano oggi la Nigeria. Con i suoi 20 milioni di abitanti, è considerata il centro economico dell’imprenditoria milionaria africana, alla quale si contrappone un vasto universo fatto di slum, tra i più poveri e precari del mondo. La megalopoli è l’esempio eclatante della odierna sovrappopolazione mondiale, con i tutti i contrasti e problematiche che ne derivano, ma anche l’emblema di un intero continente in perenne divenire, con le sue mille sfaccettature.
Decisamente difficile da descrivere, Lagos accoglie intricati e contraddittori universi, tutti nigeriani, dove attorno alle vie più trafficate del mondo, ruota la maggior parte dell’economia di una nazione e dell’intero Continente Africano. Gli introiti milionari dell’industria petrolifera, tecnologica, cinematografica o musicale, contrastano qui con l’economia di sussistenza di larga parte della popolazione. Al quartiere tecnologico di Yabacon, la Silicon Valley africana, o agli studi cinematografici di Nollywood, fanno da cornice le caotiche arterie stradali, perennemente intasate da un brulicare di mezzi di trasporto collettivo, sgangherati e sovraccarichi di una moltitudine di persone che si riversano in strada, in cerca del piccolo introito giornaliero.
Impossibile descrivere in poche righe le mille sfaccettature di questa città, di cui tuttavia si possono individuare 4 volti principali: quello culturale e storico-coloniale, quello delle start-up contemporanee e affariste, quello degli slum, tra povertà materiale e ricchezza di tradizioni ancestrali, e infine quello naturalista, con aree verdi ancora integre, a pochi passi dal caotico centro urbano.
Victoria e Lagos Island, sono i cuori pulsanti della vita culturale, sociale ed economica della città, tra un mosaico di edifici ultramoderni del gotha imprenditoriale e reminiscenze coloniali nel cosiddetto Quartiere Brasiliano. E’ qui che si concentrano la maggior parte degli affari della nazione, tra alberghi lussuosi e ristoranti di ultimo grido, uffici ed imprese dal fatturato vertiginoso, negozi di design e rinomate gallerie d’arte, che fanno della Nigeria una delle più importanti e facoltose piazze internazionali del collezionismo e del mercato contemporaneo d’arte africana.
Giusto di fronte, delimitato dall’interminabile Third Mainland Bridge, è Makoko, un quartiere popolare che accoglie l’immenso slum galleggiante ed interamente abusivo, formato da una miriade di baracche costruite su palafitte, adagiate sulla laguna ed abitate da circa 120.000 persone. Un affascinante mélange di antiche tradizioni vudù, comunità di pescatori, in prevalenza immigrati che vivono di sussistenza, e una cultura ancestrale che resiste allo sfratto e all’avanzata del progresso, un po’ per mancanza di mezzi, un po’ per scelta, a soli pochi passi dalle ricche élite nigeriane.
A sud-est è invece Lekki, un’immensa lingua di terra, tra Oceano e Laguna, in un tripudio di ristoranti e locali alla moda, gallerie d’arte e boutique artigianali, alberghi e quartieri residenziali, zone commerciali moderne e una vita notturna movimentata, tra le belle spiagge attrezzate. Ma qui sono anche alcune zone naturalistiche, rimaste completamente vergini e primordiali, come la Lekki Conservation Area, habitat di numerose specie di flora e di fauna, osservabili da un elettrizzante ponte sospeso di liane.
Questi quattro volti principali, accompagnano altrettanti caratteri di Lagos, che coabitano, stridono, si alternano e dialogano vivacemente tra loro, in un equilibrio tutto lagosiano che comprende un’infinità di altre sfaccettature e sfumature, rendendola una delle megalopoli più affascinanti e complesse del mondo intero.
Lagos offre quindi mille spunti per essere vissuta in tutta la sua prorompente vitalità e scrutata con attenzione tra il traffico fagocitante e brulicante di umanità: una giornata di mare a Tarqwa Bay o a Lighthouse e Landmark; una visita alla Cattedrale Holy Cross o tra i luoghi-simbolo coloniali della schiavitù; un’escursione in piroga fino allo slum galleggiante di Makoko; un’immersione nella natura della Lekki Conservation Area.
Alcune chicche da non perdere: il tempio afrobeat della Kalakuta Republic, quartier generale della protesta politica musicale anni ’70 e ’80, portata avanti dal famoso musicista Fela Kuti; l’impressionante Galleria d’Arte Nike, che espone una collezione di 8.000 opere distribuite nei 5 piani dell’edificio; una serata tra le limousine e i locali all’ultimo grido di Victoria e Lagos Island, passerelle della “fashion & lifestyle”, ostentata dalle opulenti élite lagosiane.