Secondo polmone verde del pianeta dopo l’Amazzonia, la Repubblica del Congo si estende su un territorio solo in minima parte sfruttato dall’uomo o urbanizzato. Se le riserve protette si contano sulle dita di una mano, è pur vero che l’intero paese potrebbe essere descritto come un enorme parco nazionale, che accoglie una vegetazione pressoché vergine di foreste equatoriali, lagune, gallerie di mangrovie e bambù, aree boschive di transizione, savane e praterie, tutti habitat naturali di una moltitudine di animali selvatici e una varietà straordinaria di flora.
La maggior parte della sua superficie è ricoperta in prevalenza di una fitta vegetazione pluviale, con zone difficili da raggiungere per via terrestre, data la mancanza di reti stradali idonee e strutture ricettive, in particolare tra le terre ancestrali dei popoli autoctoni Aka (Pigmei, un termine che in Congo-Brazzaville è stato dichiarato illegale, perché dispregiativo). Tuttavia alcuni Parchi Nazionali e Riserve sono stati resi fruibili e attrezzati di lodge turistici, che non ne hanno comunque minato l’imprinting di habitat selvaggio ed incontaminato. Visitare le aree naturalistiche della Repubblica del Congo, rimane a tutt’oggi un’esperienza autentica, per i più avventurosi e gli amanti dell’ecoturismo, in cerca di un genuino contatto con l’Africa più impenetrabile.
A nord-ovest, tappa obbligata è senza dubbio il Parco Nazionale d’Odzala-Kokoua, il più grande del paese e quello meglio attrezzato turisticamente, forte della sua straordinarietà naturalistica e della sua ricchezza di fauna. Un eccezionale mosaico di foreste, savane e gallerie umide, il suo vasto perimetro, protetto dagli anni ’30 del XX secolo, ospita gorilla di pianura, elefanti attratti da un gran numero di pozze saline, bufali, antilopi, leopardi, leoni e scimpanzé.
All’estremità settentrionale, si estende invece l’intricato parco transfrontaliero della regione di Sangha, che prende il nome di Parco Nazionale di Nouabalé-Ndoki, situato in un’area particolarmente importante dal punto di vista scientifico per la sua verginità e le sue famiglie di gorilla e scimpanzé, in comune con il Camerun e la Repubblica Centrafricana, che gli ha valso l’inserimento nella lista del Patrimonio UNESCO.
Da non dimenticare, per la sua aura di mistero è a nord-est la Riserva del Lago Telé, attorno al quale fu creata la leggenda del “mostro” Mokelé-Mbembé, che secondo le testimonianze avrebbe l’aspetto di una sorta di enorme dinosauro acquatico. Quel che è certo è che la foresta di Likouala che fagocita il lago, ospita tra le comunità più numerose di gorilla di pianura della Repubblica del Congo.
Ma anche il sud è ricco di opportunità, come nel Parco Nazionale di Conkouati Douli, un’area lagunare che si affaccia sull’Atlantico, in prossimità della frontiera gabonese, prezioso habitat di lamantini e di enormi tartarughe liuto, avvistabili assieme ad elefanti e bufali di foresta, scimpanzé ed antilopi.
A poche ore di macchina da Brazzaville, facilmente raggiungibile tramite una strada asfaltata, è invece la Riserva di Lefini-Lesio Louna, caratterizzata da un magnifico paesaggio collinare, inframmezzato di zone umide, paludi e savane. Qui il bracconaggio ha purtroppo decimato la maggior parte della fauna autoctona, ma all’estremità sud della riserva un importante progetto di protezione è in atto da anni, per il reinserimento in natura di numerosi esemplari di gorilla di pianura, vittime di traffici illeciti e rimessi in libertà dopo una rieducazione alla vita selvatica. Sicuramente una tappa da non mancare per gli amanti della natura, che avvicinerà non solo a questi magnifici esemplari di scimmie, ma anche alle problematiche per la loro salvaguardia.
Ultima tappa meridionale è la Riserva di Nyanga-Montfouati, forse quella più frequentata, dove è presente un’alta concentrazione di elefanti, pantere, bufali, potamoceri, gorilla, scimpanzé e i colorati mandrilli.
Insomma, da nord a sud, in Congo-Brazzaville c’è solo l’imbarazzo della scelta, con numerose possibilità di safari e avventure che hanno il valore aggiunto di una destinazione ancora praticamente sconosciuta al turismo internazionale e non intaccata da infrastrutture invasive. Un vero e proprio Eden primordiale, per un’esperienza autentica tra la fauna selvatica, seguendo rigorosamente le indicazioni di guide esperte, le sole in grado di muoversi senza rischi in un ambiente così selvaggio.